SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Vescovo Carlo Bresciani ha presieduto la Santa Messa per gli studenti, gli insegnanti e il personale dell’Istituto San Giovanni Battista per l’inizio dell’anno scolastico. Riportiamo integralmente le parole del Vescovo.

Mons. Bresciani: “Il Signore è contento di accogliervi per iniziare questo nuovo anno scolastico anche se so che è iniziato da un po’ di tempo! Un anno proficuo per voi ragazzi. Pensate a quei ragazzi che non possono andare a scuola, a quei ragazzi che non hanno nessuno. Come sono? Sfortunati. Manca loro un percorso molto importante per la loro vita. Voi invece lo avete.

La scuola l’avete creata voi ragazzi? No, l’abbiamo trovata perché qualcuno l’ha preparata per noi, qualcuno l’ha preparata anche per voi. Per i vostri insegnanti, le suore, per i vostri genitori che fanno tanti sacrifici per mandarvi a scuola ecc. Allora che cosa dice questo? Che dobbiamo renderci conto che dobbiamo dire grazie a qualcuno davanti al Signore.

Mi collego con quanto detto da san Paolo nella Prima Lettura. L’apostolo ci ha detto che dobbiamo onorare il padre e la madre. Beh, l’avete sentito tante altre volte ragazzi, però proviamo a capire cosa vuol dire questo. Cioè, i nostri genitori ci hanno messo al mondo, nostro padre e nostra madre. È chiaro che sono i primi che ci hanno dato tante cose, non solo la vita, ma ci hanno dato la casa, i vestiti, ecc. Pensate a quante cose i vostri genitori vi danno tutti i giorni. Dovremo quindi pur dare qualcosa ai nostri genitori. Certo non potrete restituire tutti i soldi, i vestiti ai vostri genitori, ma potete ascoltare. Onorare il padre e la madre vuol dire innanzitutto ascoltare, perché ci vogliono bene e quindi non possono che insegnarvi cose che vi servono veramente per la vita. Anche perché, se vi avessero messo al mondo e poi vi abbandonassero, dicendovi: “Non è più la tua casa, vai fuori, noi non ne vogliamo più sapere..”, pensate che brutto. Se voi li ascoltate, se voi volete bene a loro e fate quello che vi suggeriscono, fate anche il vostro bene. Non basta mettere al mondo, dare la vita fisica: noi abbiamo bisogno anche di qualcos’altro, non basta che ci diano da mangiare.

Gesù ce lo ricorda. Abbiamo bisogno che ci insegnino, ci aiutino a crescere nell’intelligenza, infatti tutti coloro che ci aiutano a crescere nell’intelligenza in qualche maniera ci generano, sono genitori. Perché generano in noi qualcosa di bello, di positivo. E qui ne viene allora che quello che ci vuole dire Dio per i nostri genitori vale anche per tutti quelli che ci insegnano, come appunto i vostri insegnanti che vi accompagnano: anche loro stanno generando in voi quegli uomini e quelle donne maturi che voi non siete ancora, lo stanno generando aiutandovi ad entrare in questo mondo, aiutandovi a capire e questo è molto importante. E pensate a quante cose belle vi insegnano affinché voi possiate essere capaci di vivere in questo mondo.

E allora ragazzi io sento una grande tristezza, non siete voi, ma quando sento di alunni, di studenti che maltrattano gli insegnanti, anche purtroppo l’altro giorno, vuol dire che non hanno capito niente,non hanno capito nulla. C’è poi altro che ci genera, che ci fa uomini veri. Perché non siamo soltanto intelligenza, non siamo soltanto un corpo, ma siamo anche spirito. E allora anche chi ci aiuta a crescere spiritualmente, sto pensando alle vostre suore che si ispirano al loro fondatore, sto pensando alla Chiesa, sto pensando ai sacerdoti e così via, anche loro in qualche maniera sono genitori, perché generano in voi, fanno crescere in voi una cosa che è molto importante, perché non basta l’intelligenza se poi non c’è un cuore grande che ha imparato davvero.

Tra quelli che ci generano nello spirito ci sono coloro che celebreremo domani, i Santi. I santi sono quelli che hanno fatto tanto bene seguendo il Signore, come ha fatto il fondatore delle vostre suore. Loro ci hanno fatto del bene e allora ecco perché li veneriamo, li preghiamo. Halloween non ci ha fatto del bene, è solo una questione economica, non ha fatto del bene a nessuno. Ed è molto triste che si dimentichi chi ha fatto veramente del bene, chi ha costruito per noi, per rincorrere zucche vuote. Solo zucche vuote che non hanno nulla a che vedere con quella “porta stretta” di cui ci parla Gesù.

Tante volte siete tentati come tutti di disobbedire al papà, alla mamma, di non ascoltare gli insegnanti, di non ascoltare il sacerdote, tentati di fare di testa vostra e allora ecco lì ci troviamo di fronte alla “porta stretta”: loro vogliono che io faccia questo e invece io fare qualcos’altro, ma perché gli insegnanti ci fanno studiare tanto e io invece voglio fare qualcos’altro. Sapete quella è la porta stretta di cui parla Gesù, cioè se non passiamo per la porta stretta non costruiamo la nostra vita. Questa porta stretta qualche volta ci pesa, perché è più bello andare a giocare, è bello fare quello che vogliamo invece di fare quello che ci dicono mamma e papà e così via. Gesù però ci suggerisce di passare per la porta stretta, i santi lo hanno fatto e sono santi proprio perché hanno fatto questo. Dobbiamo allora farlo anche noi.

Gesù poi ci dice un’altra cosa ragazzi, che sono tanti quelli che si salvano sì, però solo se passano attraverso la porta stretta, se accettiamo quello che ci costa fatica e che poi alla fine ci ricompensa molto. Gesù ci dice ancora che molti diranno: abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest’altro, ma il Padre ci risponderà: non vi conosco. Sta dicendo che attraversare la porta stretta non è solo fare la Prima Comunione o la Cresima, ma quello che viene dopo. Allora quando Gesù dice che il Padre dirà: “Non vi conosco” e uno risponderà: “Sai, ho fatto la Prima Comunione e poi me ne sono completamente dimenticato. Sai Signore, però io ho fatto la Cresima”. E Gesù risponderà: “Io non ti conosco, perché dopo la Cresima dove sei andato? Che cosa hai fatto dopo la Cresima? Che cosa hai fatto dopo la Prima Comunione? Hai ascoltato il padre e la madre? E Dio? Li hai ascoltati? Dove sei andato?” Potreste rispondere: “E sì, sono venuto in chiesa il giorno della Cresima, è stata una bellissima festa, ho fatto delle belle foto”. Ma Gesù dirà: “Io non ti conosco perché poi non ti ho più visto, ti sei perso? Non sei passato per quella porta stretta , cioè non sei entrato nella vita”. Questa è un’altra applicazione di quel “Onora il padre e la madre”.

Ragazzi, pensate a come ascoltate il padre e la madre, come dialogate, come vi fate conoscere e come ascoltate il Signore. Perché questo è importante. Perché se volete una vita bella e veramente buona non basta giungere alla laurea, vi auguro di avere tutti una bella laurea, ma non basta, perché per non essere zucche vuote come halloween dobbiamo avere dentro qualcos’altro. Non basta avere in testa le idee, dobbiamo avere la capacità di volere bene a Dio e di volerci bene tra di noi. Allora sì, voi siete qui ragazzi per poter dire al Signore: “Signore, aiutaci a camminare su questa strada, noi vogliamo quella vita bella che tu ci hai promesso”. Con questo vi auguro un buon anno scolastico, a voi, ai vostri insegnanti e ai vostri genitori. Che sia un anno di grazia nel Signore”.

Di Patrizia Neroni

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