MONTEPRANDONE – Quando si studia storia in terza media o in quinto superiore, quella contemporanea fa la parte del padrone. Questa volta, grazie anche all’alternanza scuola-lavoro, anche argomenti attuali come il caporalato e problematiche come la mafia possono essere oggetto di attività d’estremo interesse.

In occasione del corso di formazione per volontari Caritas, il Centro Pacetti di Centobuchi ha ospitato una serata d’estremo interesse. Protagonisti i ragazzi delle quinte A e G del Liceo Scientifico Rosetti di San Benedetto, che sotto la guida della professoressa Michela Musarra sono stati il fulcro della serata.

In primo luogo si è parlato di mafia, con citazioni d’autore da parte dei ragazzi di coloro che sono state vittima di questa orrenda piaga, in secondo luogo si è parlato del problema del caporalato alla presenza del personale di casa Sankara.

Cos’è Casa Sankara? E’ un esempio di un casolare “occupato” dai caporali che grazie ad agricoltori locali e alla sensibilità di Regione Puglia, è diventato un luogo d’integrazione per migranti e di cooperazione con i locali. Porta il nome di Thomas Sankara, ex presidente del Burkina Faso, ucciso a causa di un colpo di stato nel 1987, una figura carismatica e primo leader africano a riconoscere la gravita del virus HIV, oltre ad un’attenta attività politica e sociale a vantaggio degli ultimi. Si trova lungo la Strada Statale Adriatica nel territorio del comune pugliese di San Severo.

I ragazzi e le ragazze dello scientifico hanno posto delle domande a Papa Latyr Faye detto Herve e alla Dott.ssa Assunta La Donna (operatore legale specializzata in protezione internazionale) su alcune peculiarità e curiosità della struttura. Dalla giornata tipo al numero di persone presenti, passando per le attività legate alle pratiche burocratiche e all’ascolto. Interessante la parte dedicata ai progetti in corso e a venire, in particolare la coltivazione della canapa ad uso farmaceutico e la costruzione di una foresteria.

Non sono mancate nel corso del dialogo riferimenti alle situazioni di difficoltà legate ad un contesto, quello del Tavoliere pugliese, in cui molti migranti vivono in condizioni sociali, economiche e igieniche semplicemente indegne e disumane.

Tra i partecipanti alla serata anche il Sindaco di Monteprandone Stefano Stracci, che ha elogiato i ragazzi per aver trattato tematiche non facili e Don Gianni Croci, presidente della Caritas Diocesana. “Educare una comunità attraverso il rispetto della dignità umana”, è stato il suo monito.

Una serata partecipata con tanti giovani che hanno affrontato e imparato tematiche delicate e attuali del nostro Paese.

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