Pierluigi Addarii

La pioggia, caduta insistentemente all’avvio e a tratti durante il percorso, non ha fermato i partecipanti alla marcia “per la pace e la fraternità” Perugia-Assisi.”: “il popolo dei ponti” come lo ha definito padre Enzo Fortunato del Sacro Convento di Assisi.
In centomila sono venuti da tutta Italia: giovani e famiglie, associazionismo cattolico e laico. Tra questi c’era anche il SOS MISSIONARIO, con un punto informativo ed una mostra su “Terza guerra mondiale: I conflitti dimenticati.
L’edizione di quest’anno, anche in considerazione dei difficili momenti che viviamo, si è caratterizzata per una partecipazione più “riflessiva”, meno “rumorosa”; praticamente assenti le bandiere dei partiti, che avevano caratterizzato le precedenti edizioni. Al di là delle ricostruzioni giornalistiche di parte, che hanno strumentalmente sottolineato solo alcuni passi di qualche intervento finale, il messaggio che viene da Assisi è al contempo vecchio e nuovo: Non c’è pace senza giustizia, senza accoglienza, senza rispetto dell’ambiente.
Essere uomini e donne di pace vuol dire marciare ogni giorno per la pace, modificare i propri stili di vita, diventare consumatori più consapevoli. Il più piccolo gesto può essere un contributo alla pace o alla guerra. Bere da una bottiglia di plastica usa e getta, andare in auto, comprare scarpe e giochi realizzati con lo sfruttamento dei minori, indossare diamanti che provengono da zone in guerra, usare energia che proviene da fonti fossili, rinnovare lo smartphone ogni anno, lasciare i nostri risparmi in banche “armate”… sono gesti banali, forse inconsapevoli, forse obbligati, ma comunque gesti complici di guerre e violenze.
E in questo cammino “Nessuno deve essere lasciato solo”, come si legge nel manifesto dell’edizione 2018.
La pace non è una marcia solo di 24 km, sono molti di più.
Nel suo messaggio rivolto ai manifestanti il Presidente Mattarella ha ricordato che “Viviamo un tempo di cambiamenti epocali e più che mai le nostre società continuano ad avere un gran bisogno di donne e uomini di pace. La Marcia Perugia-Assisi, anche quest’anno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità.
A queste donne e uomini di pace padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, ha chiesto: “custodite la fiammella di Francesco e illuminate il mondo con gesti di pace”.

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