“Coloro che partecipano al Sinodo sono legati al segreto pontificio per quanto riguarda i pareri e il voto dei singoli”. È quanto si legge nell’Istruzione sulla celebrazione delle assemblee sinodali e sull’attività della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, diffusa oggi in applicazione della Costituzione apostolica “Episcopalis communio”, che entra in vigore oggi e verrà applicata per la prima volta durante il Sinodo dei vescovi sui giovani che si apre mercoledì 3 ottobre. “Ogni volta che si pone una questione di procedura, la soluzione viene presa con voto a maggioranza assoluta”, si legge ancora nel documento, in cui si ricorda che “le modalità di espressione del voto sono determinate dalla Segreteria Generale”. Quanto alle modalità della discussione nei Circoli Minori, nel testo si fa notare che “il confronto tra i Padri Sinodali ha lo scopo di portare a un consenso generale o comunque più ampio possibile, che si esprime nell’elaborazione di “modi” comuni al Documento di lavoro. Tuttavia si dovrà sempre tener conto di ogni opinione opposta o diversa”.

Al termine della discussione sul tema assegnato, i membri del Circolo Minore votano i “modi” espressi con la formula “placet, non placet”, che verranno approvati a maggioranza assoluta. Stessa formula per la relazione generale. Al termine della lettura delle Relazioni dei Circoli Minori in Congregazione Generale, “il Presidente Delegato può dare facoltà di intervento ai Padri Sinodali che ritenessero necessario apportare integrazioni, emendamenti o spiegazioni circa il contenuto delle Relazioni”. Dopo la presentazione in Congregazione Generale, “è facoltà del Presidente Delegato promuovere in Aula una discussione sulle proposte dei Circoli Minori”. “Tenendo conto degli interventi dei Padri in aula e dei “modi” approvati dai Circoli Minori, il Relatore Generale, con l’aiuto del Segretario Speciale, opportunamente affiancato dagli Esperti, presiede all’elaborazione del progetto del Documento finale del Sinodo”, si legge nel capitolo terzo dell’Istruzione odierna: “Compete alla Commissione per l’elaborazione del Documento finale emendare e approvare il progetto del Documento finale. I voti sono espressi con la formula placet, non placet. Il progetto è approvato a maggioranza assoluta”. Al termine dei lavori dell’Assemblea, a cura del Segretario Generale si redige una Relazione, nella quale vengono descritti i lavori svolti sull’argomento o sugli argomenti esaminati e si presentano le conclusioni raggiunte dai Padri. Tale Relazione è presentata dal Segretario Generale al Romano Pontefice. Una volta approvato, il documento finale è offerto al Papa, che deciderà cosa farne.

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