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A tu per tu con Mons. Russo, nuovo segretario della Conferenza Episcopale Italiana

Papa Francesco ha scelto il successore di Nunzio Galantino: il nuovo segretario della Conferenza episcopale italiana è monsignor Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica. 57 anni, originario di Ascoli Piceno, ha già ricoperto incarichi in CEI come Responsabile dell’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali Ecclesiastici. Noi dell’ancoraonline.it lo abbiamo intervistato.

Mons. Russo tutti i maggiori media cattolici e non hanno parlato della sua nomina alla Segreteria della CEI, come ha accolto questa notizia?
L’ho accolta in maniera incondizionata, con gioia e con gratitudine nei confronti del Papa che evidentemente è stato consigliato in questa direzione e ha ritenuto opportuno darmi questa nomina di Segretario Generale. Aderisco a questa nomina con lo spirito di chi si fida nei confronti del Papa e di Gesù. Accetto con la consapevolezza dei miei limiti e delle mie responsabilità. Siamo chiamati a portare avanti un’esperienza di Chiesa sotto il segno della sinodalità che vede uniti insieme nell’unica strada da percorrere.

Una Chiesa meno istituzionale e più relazionale è quella che chiedono i giovani. Di qui la necessità di «uno stile di dialogo interno ed esterno alla Chiesa per accompagnare tutti i giovani, nessuno escluso. Come è possibile investire nella cultura con i giovani?
Credo che qualunque azione noi facciamo nel segno della cristianità appartenga comunque ad una forma di cultura. È un qualcosa che attrae sempre e quando siamo testimoni autentici dell’incontro con Cristo questo ci porta ad incontrare l’uomo. Penso che i giovani ricerchino l’autenticità e dunque attraverso i segni culturali che lasciano con tutto il patrimonio artistico troviamo tante occasioni d’incontro con questo patrimonio identitario che non appartiene solo al passato , ma siamo chiamati a valorizzarlo per la Chiesa e per il mondo.

Un territorio da valorizzare come affermava in precedenza. Riguardo al terremoto che ha colpito il centro Italia, la Cei si è subito mobilitata in favore delle popolazioni colpite, come intende muoversi in segno di prossimità?
Rispetto al terremoto in generale la Chiesa in Italia si è mossa e sta cercando di farsi prossima tra le persone che vivono in una situazione di difficoltà determinato da questo evento. In realtà la Conferenza Episcopale Italiana si è già mossa e si sta muovendo in questa direzione. Dal mio punto di vista anche la gestione della ricostruzione legata al terremoto in rapporto con lo Stato cercheremo di continuare in questa direzione affinchè si arrivino a trovare le formule e le soluzioni giuste ai fini di una buona ricostruzione.

Le rivolgo un’ultima domanda, anche se un po’ “provocatoria”: È possibile risolvere e “abolire” la povertà attraverso leggi di bilancio?
Occorre fare qualcosa affinché si possa la diminuire la povertà, la prospettiva è quella di eliminarla, ma occorre promuovere atteggiamenti giusti. Chiunque abbia un ruolo istituzionale importante dovrebbe concorrere ai fini del bene comune. Ognuno dovrebbe agire per questa via. Solo così si potranno ottenere risultati in maniera incondizionata e tangibile.