Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – La nostra piccola comunità di Montelparo non finisce mai di sorprendere e stupire!
Vogliamo riferire anche questa volta di una bella realtà, presa in mano e valorizzata da giovani, che, pur in “altre faccende affaccendati”, non sopportavano l’idea di veder svanire nel nulla quello su cui da decenni altri, con enormi sacrifici, avevano lavorato sodo.

Parliamo dell’ “Azienda Agricola M.P. Marini” produttrice di ottimo miele!
Abbiamo incontrato appunto, durante una visita presso di loro, la bella famiglia di Claudia Zamponi (figlia della Marini) e di suo marito Adel Chehida!

Dalla loro casa, in Contrada Santa Maria in Camurano di Montelparo, si domina la bellissima vallata del Fiume Aso e sono visibili panorami “mozzafiato” del nostro minuscolo, ma intraprendente paese, nonché della catena montuosa dei Sibillini. Erano qui, con i loro tre bellissimi figli, a prendersi cura delle loro api!

Tra una visita agli alveari e un assaggio di quel meraviglioso prodotto che sanno fare, abbiamo approfittato per conoscerli meglio proponendo loro una serie di domande al fine di soddisfare le nostre curiosità da poter poi proporre, con le loro risposte, anche ai nostri lettori! E Claudia, come vedremo, è stata esauriente, precisa e molto esplicativa!

Parlateci di voi
“Il mio nome è Claudia Zamponi, Farmacista e Insegnante. Sono legata a Montelparo tramite mia madre che, originaria di S.Vittoria in Matenano, ereditò tempo fa un terreno di famiglia a Montelparo. Io e mio marito, Adel Chehida (d’origine tunisina) di professione Medico Anestesista Ospedaliero con la passione per l’apicoltura, abbiamo iniziato a conoscere il mondo delle api con chi in queste terre era di casa: Domenico Viozzi (qui meglio conosciuto come “Mimittu de Masfreddo”)!
Abbiamo continuato poi coinvolgendo anche i nostri tre figli che sono stati presi anche loro dalla nostra stessa passione!

La nostra Azienda fa parte del “Consorzio Apistico” di Ascoli Piceno che si riunisce periodicamente alla Cantina Sociale Valdaso.

Cosa fate per tirare avanti così brillantemente (visti i risultati) questo “mestiere” che non deve essere per niente facile?
“L’impegno rimane amatoriale, ma intanto, e innanzitutto, approfittiamo di quanto abbiamo a disposizione per insegnare e per far sapere di più, sulle api e sul miele, ai nostri figli e a gruppi di giovani interessati. Siamo convinti che tutto questo, a contatto con i nostri territori, possa essere anche un’opportunità di lavoro per i giovani. Produciamo miele di acacia e miele di millefiori, specie autoctone. La produzione di anno in anno è variabile poiché non trattiamo le api con medicinali impattanti né li nutriamo con sostanze diverse dal loro stesso miele. Riteniamo, infatti, che sia importante rispettare il loro ciclo naturale e preferiamo avere magari poco miele, ma di alta qualità. Grazie all’impegno sempre profuso da mia madre, proprietaria del terreno, possiamo contare sull’assenza di pesticidi perché da circa 10 anni l’azienda è a stretto regime biologico.

E allora: come riuscite a ottenere il miele dalle api?
“Le api sono ospitate in casette di legno chiamate arnie. Il miele viene raccolto due volte all’anno: in giugno quello di acacia, che tende a rimanere liquido per tutto l’anno, in agosto quello di millefiori che tende a solidificare nei mesi più freddi della stagione invernale. Il miele viene estratto dai telaini con il classico motivo esagonale tramite centrifugazione in macchinari elettrificati e adatti al contatto con gli alimenti. Le impurità vengono eliminate per filtrazione e maturazione in fusti di acciaio inox. Si procede infine a invasettare il miele in contenitori di vetro di vari formati. Nelle annate in cui il miele è abbondante, sono anche possibili, per gli amici e per chi lo desidera, assaggi deliziosi”.

E’ vero che le api sono animali “buoni”?
“Molte persone hanno paura della puntura di questi insetti che spesso risulta dolorosa e a rischio di allergie anche gravi. In realtà le api sono animali pacifici che non pungono se non infastidite. Esse hanno una regina che comanda tutto lo sciame secondo rigide regole. Sono animali molto utili in agricoltura e in natura per garantire e facilitare  l’impollinazione dei fiori”.

Come vedete il futuro dell’apicoltura?
“Purtroppo, secondo noi, il futuro non è roseo! Questo perché l’età media degli apicoltori è molto alta e sarà sempre più difficile trovare persone che conoscono o vogliono apprendere questa pratica. Il nostro mercato alimentare è da qualche tempo invaso da mieli extracomunitari a prezzi competitivi e molto spesso di dubbia qualità o addirittura a base chimica.
Ci auguriamo che l’apicoltura, almeno quella a livello locale, non scompaia! Proprio per questo abbiamo organizzato recentemente una giornata con i Ragazzi Scout di Porto San Giorgio allo scopo di avvicinarli alla natura e di far conoscere loro le api e il processo di estrazione del miele. Considerato il grande successo che l’iniziativa ha avuto, ci proponiamo di organizzare altre giornate simili che porteranno gente nuova e curiosa nelle verdi campagne di Montelparo, come anche nelle stupende vie medievali del suo centro storico, nelle sue chiese, nei suoi monumenti e nei suoi musei.

Vogliamo terminare invitando, chi fosse interessato, a visitarci e anche a partecipare alla riunione annuale del consorzio apistico presso la cantina Valdaso che si tiene, ogni anno, indicativamente nel mese di marzo.”

Concludiamo, così, un pomeriggio veramente esaltante e istruttivo in un’azienda di cui, è vero, conoscevamo poco, ma che ci ha confermato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di quanto intraprendente e creativa sia quella giovane generazione che, a Montelparo e nelle sue campagne, ha voluto impiantare nuove possibilità di lavoro e di vita!

Grazie ragazzi e … complimenti!

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