“Essere cristiano non è facile”, ma rende “felici”: il cammino che ci indica il Padre Celeste è quello della “misericordia” e “della pace interiore”.
Nell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta, Papa Francesco si è soffermato sui tratti distintivi dello “stile cristiano”, partendo dall’odierno Vangelo di Luca, che mette a fuoco “quattro dettagli per vivere la vita cristiana”: “amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male”. I cristiani – secondo quanto riferisce Vatican News – non dovrebbero mai entrare “nel chiacchiericcio” o “nella logica degli insulti”, che genera solo la “guerra”, ma trovare sempre il tempo di “pregare per le persone fastidiose”: “Questo è lo stile cristiano, questo è il modo di vivere cristiano. Ma se io non faccio queste quattro cose? Amare i nemici, fare del bene a quelli che mi odiano, benedire coloro che mi maledicono, e pregare per coloro che mi trattano male, non sono cristiano? Sì, sei cristiano perché hai ricevuto il Battesimo, ma non vivi come un cristiano. Vivi come un pagano, con lo spirito della mondanità”. Certo è più facile “sparlare dei nemici o di coloro che sono di un partito diverso”, ma la logica cristiana va controcorrente e segue la “follia della Croce”. Il fine ultimo, aggiunge Papa Francesco, “è arrivare a comportarci come figli del nostro Padre”. “Soltanto i misericordiosi assomigliano a Dio Padre”, ha detto Francesco: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Questa è la strada, la strada che va contro lo spirito del mondo, che pensa il contrario, che non accusa gli altri. Perché fra noi c’è il grande accusatore, quello che sempre va ad accusarci davanti a Dio, per distruggerci. Satana: lui è il grande accusatore. E quando io entro in questa logica di accusare, maledire, cercare di fare del male all’altro, entro nella logica del grande accusatore che è distruttore. Che non conosce la parola ‘misericordia’, non conosce, mai l’ha vissuta”. La vita, quindi, oscilla tra due inviti: quello del Padre e quello del “grande accusatore”, “che ci spinge ad accusare gli altri, per distruggerli”. “Ma è lui che mi sta distruggendo!”, ha esclamato Francesco: “E tu non puoi farlo all’altro. Tu non puoi entrare nella logica dell’accusatore. ‘Ma padre, io devo accusare’. Sì, accusa te stesso. Ti farà bene. L’unica accusa lecita che noi cristiani abbiamo, è accusare noi stessi. Per gli altri soltanto la misericordia, perché siamo figli del Padre che è misericordioso”.

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