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Il valore del “sovvenire” nella Chiesa diocesana

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 8 settembre presso il cineteatro San Filippo Neri si è svoltol’incontro della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto sul tema Raccontare la carità. Il valore del “sovvenire” per la Chiesa diocesana.

All’evento, che rientra nel programma della “Prima festa del giornale diocesano L’Ancora”, hanno preso parte il Vescovo della diocesi Monsignor Carlo Bresciani, il direttore de L’Ancora Simone Incicco, il dott. Paolo Cortellessa del settore studi e ricerche del Servizio Promozione CEI, Luigi Mattioli coordinatore diocesano gruppo Rinnovamento nello Spirito e Giuliano Vagnoni, incaricato diocesano del “sovvenire”.

Dopo la preghiera iniziale ed un breve saluto di don Gabriele Paoloni, parroco della Chiesa di San Filippo Neri, che ha testimoniato l’importanza del “sovvenire”, e l’introduzione di Simone Incicco, Paolo Cortellessa ha illustrato alcuni aspetti fondamentali del “sovvenire” alla Chiesa cattolica. In particolare ha sottolineato come l’8xmille sia ancora abbastanza incompreso dalla maggior parte delle persone, anche da molti cristiani praticanti, per non parlare del sistema attuale del sostentamento del clero, che più incompreso è proprio sconosciuto.“Dalle nostre ricerche risulta che tante persone sono convinte che sia il Vaticano a pensare economicamente ai sacerdoti, ma non è così, come pure pensano che l’8xmille vada al Vaticano, anche questa è una falsa notizia”, ha affermato Cortellessa.

Dopo aver spiegato l’attuale meccanismo il relatore ha quindi rammentato che la parola “sovvenire” deriva dal latino e si traduce in andare incontro, in questo caso andare incontro ai bisognosi. E parlando delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti ha aggiunto che la parola “sovvenire” significa anche ricordare, “da qui il nostro ricordare come erano le prime comunità dei cristiani dove ognuno provvedeva ai bisogni degli altri in base alla propria concezione, ricordare anche che le prime comunità sapevano bene cosa significasse appartenere alla stessa Chiesa cristiana e all’importanza nel provvedere al suo mantenimento. Dalle ricerche”, ha continuato, “è emerso che le donazioni sono aumentate, ciò dimostra la fiducia che la gente ripone nella Chiesa cattolica, anche se alcuni scandali come la pedofilia e problemi economici, rischiano di scalfire questa fiducia”.

Un altro argomento è stato quello delle semplificazioni fiscali. La diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto ha una grande partecipazione in termini economici riguardo l’8xmille, che è facile da destinare per tutti coloro che fanno gli adempimenti fiscali presentando il modello 730 o il modello Redditi. Più complicato, ma non impossibile, per i detentori della certificazione unica (CU). Spesso la mancata partecipazione dei cittadini alla scelta dell’8xmille è dovuta proprio alla mancanza di obbligo a presentare la dichiarazione dei redditi. Chi ha l’obbligo di presentare il 730 o il modello Redditi esprime la scelta con una percentuale superiore al 60%.

Il direttore de L’Ancora Incicco ha aggiunto come “su internet è semplice trovare la mappa delle opere con tutte le destinazioni che ha raggiunto l’8xmille, in Italia e all’estero. In particolare si può arrivare fino nella propria diocesi e addirittura capire meglio a quali chiese è stato indirizzato il contributo economico e perché. Questo per maggiore chiarezza e trasparenza”.

Il Vescovo Carlo Bresciani ha aggiunto che “senza l’8xmille molte opere di carità scomparirebbero, ad esempio la Caritas diocesana, la riparazione delle chiese colpite dal terremoto”. È  difficile parlare di soldi riguardo la Chiesa, ma è comunque e sempre una realtà umana che ha bisogno di mezzi materiali, così come ne ha bisogno il sacerdote che è un essere umano. “Non dimentichiamo”, ha continuato il presule, “che occorre pagarle le bollette, il riscaldamento e tanto altro. Il prete poi per vivere deve avere un sostegno. La Chiesa è di tutti non è un ente dove si va solo quando ho bisogno di qualcosa, come ad esempio dei Sacramenti. La Chiesa è di tutti i battezzati, dei fedeli e come tale tutti siamo corresponsabili e dobbiamo partecipare al suo sostegno e mantenimento.

“Tutti i sacerdoti e Vescovi, me compreso”, ha aggiunto Mons. Bresciani, “dei nostri soldi possiamo farne l’uso che ne riteniamo più opportuno, ma se ne facciamo cattivo uso dovremmo risponderne al Padreterno. Viceversa dei beni della Chiesa o della nostra parrocchia non possiamo farne l’uso che ne vogliamo perché essa è di tutta la comunità”.

Il Vescovo ha infine sottolineato l’importanza dei Consigli Pastorali Parrocchiali e degli Affari Economici “perché sono convinto che la comunità debba partecipare alla vita della Chiesa, come si fa con le proprie case, perché la Chiesa in fondo è la casa dei fedeli, della comunità”.

L’incaricato diocesano Vagnoni ha detto: “Una signora mi ha confessato la sua difficoltà nel destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica, perché è una pensionata e non ha più l’obbligo di inviare il CU all’Agenzia delle Entrate. C’è un modo semplice per esercitare il diritto di destinare l’8xmille, basta recarsi dal proprio parroco e chiedere chi è il referente del ‘sovvenire’. Egli vi consegnerà il modulo e vi spiegherà come apporre la firma e vi aiuterà a presentare il modello CU alla posta o al Caf”.

Patrizia Neroni