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Nicaragua: aggressione verbale a vescovo di Matagalpa da persone vicine a Governo

Vittima di aggressione verbale e insulti: è la sorte toccata ieri pomeriggio (ora del Nicaragua) a mons. Rolando Álvarez Lagos, vescovo di Matagalpa. Mentre viaggiava con la sua automobile, assieme ad alcuni familiari, il vescovo è stato fermato a un posto di blocco della Polizia e quando è sceso è partito un coro di insulti da parte di alcuni fedelissimi del governo Ortega. “Assassino” e “terrorista” sono alcune delle espressioni rivolte contro il vescovo, che è però rimasto illeso, come ha confermato con un tweet il confratello, mons. Silvio Báez, ausiliare di Managua.

Un’ennesima conferma del clima di estremo pericolo nel quale la Chiesa del Nicaragua affronta la sua missione ed esercita il legittimo e pacifico diritto di critica. In mattinata, durante la messa, mons. Álvarez aveva insistito sull’importanza di “creare una cultura dei diritti umani”. Una tematica quanto mai d’attualità, dopo la decisione del presidente Ortega, presa venerdì scorso, di espellere dal Paese la delegazione che portava avanti la Missione dell’Alto Commissariato per i Diritti umani dell’Onu. Una scelta dovuta alla pubblicazione da parte dell’Alto Commissariato di un Rapporto nel quale venivano denunciate numerose violazioni di diritti umani. Nel corso dell’omelia domenicale mons. Báez, riferendosi indirettamente alla situazione del Paese, ha detto: “Cuori violenti, corrotti e cospiratori del male non potranno mai creare né sostenere strutture giuste e rispettose dei diritti umani”.