DIOCESI – Lectio delle Monache Clarisse del monastero Santa Speranza in San Benedetto del Tronto.

Tempo di scelta per Israele! Giosuè, come leggiamo nella prima lettura, convoca tutte le tribù e così parla al popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dei che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dei degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Tempo di scelta anche per gli apostoli.

Leggiamo nel Vangelo: «…molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”».

E’ tempo di scelta per noi, ogni giorno! Scelte fondamentali di vita, scelte quotidiane e banali di ogni istante…scelta di far abitare nella nostra storia e nelle scelte della nostra storia il Signore!
Il popolo di Israele “sceglie” il Signore: non è disposto ad abbandonarlo perché è il Dio che concretamente si è sempre manifestato nella sua esistenza: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dei! Perché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati». Israele crede in questo Dio che non lo ha mai dimenticato; tocca con mano, ogni giorno, il Dio vicino, presente, reale, il Dio che libera, il Dio custode, il Dio compagno di viaggio…lo “tocca” e perciò lo sceglie.
«Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna»: anche Pietro e gli apostoli ribadiscono la loro scelta per quel Dio che è il solo capace di dare senso alla loro vita, capace di “profumare” di eternità una vita che sembra sempre poco eterna, tanto incerta e tremendamente precaria. Un Dio a cui hanno creduto innanzitutto, per cui hanno lasciato tutto e tutti, un Dio di cui, poi, hanno fatto e continuano a fare esperienza concreta nella loro vita.
E noi? Cosa risponderemmo noi alla richiesta di Giosuè? Cosa risponderemmo alla domanda di Gesù?
Possiamo dire, davvero, come gli apostoli, «noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio»?
La Parola di questa domenica sottolinea l’urgenza del discernimento: la necessità e il desiderio di non nascondere e non nasconderci più le ragioni della nostra sequela di Cristo. E’ Cristo la scelta della nostra vita? Le parole di Gesù – «Volete andarvene anche voi?» – non sono parole di lamento; egli non sta supplicando nessuno a restare con lui; non si rivolge, piangente, ai suoi discepoli e a noi, oggi, implorandoci di non lasciarlo! Gesù ci chiama a leggere la nostra vita, a far luce sulle nostre scelte, “per” o “senza” di lui, una lettura fatta nella verità, senza paura. Chiediamoci, poi, se la eventuale scelta per Cristo sia dettata dal fatto che Lui è presente nella nostra vita, dal fatto che lo sentiamo vivo nella nostra vita, che lo tocchiamo con mano nella nostra quotidianità attraverso le esperienze, gli incontri, i volti che la abitano.

Oppure se la scelta di seguirlo non è una scelta ma la conseguenza di una abitudine, “l’ora di religione obbligatoria” della domenica, una tradizione ormai consolidata, l’assicurazione di una vita senza guai!
Facciamoci aiutare dalla Parola quotidiana a riconoscere il Signore che ci parla, ci accompagna, ci custodisce, ci abita; a riconoscerlo presente e vivo nella nostra storia…affinché anche noi, nella verità sappiamo far luce sul nostro reale e sincero desiderio di Lui!

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