“È un disastro senza precedenti a memoria d’uomo e l’estensione della distruzione è sconcertante. Ciò nonostante la Chiesa, molto attiva, si è mobilitata sin dalle prime ore nel portare soccorso alle vittime e nel coordinarsi con le altre agenzie sul territorio”. Lo dice padre Paul Moonjely, direttore di Caritas India, a proposito delle inondazioni nello stato meridionale del Kerala. Per far fronte anche ai rischi di epidemia che stanno aumentando per via di moltissimi impianti di acqua potabile contaminati, Caritas India, in coordinamento con le Caritas diocesane dei territori colpiti, ha fornito in queste settimane cibo, riparo, acqua potabile e medicine. Le Chiese e i centri Caritas sono aperti all’accoglienza, e stanno facendo ogni sforzo di assistenza sin dalle primissime ore dell’emergenza. “È necessaria la solidarietà del mondo intero per far fronte a questo disastro, che avrà conseguenze di lungo periodo – continua padre Moonjely – e anche se il Governo ha promesso aiuti ingenti, mobilitandosi prontamente per i soccorsi, ancora adesso ci sono villaggi da raggiungere. Sono come sempre i più poveri dei poveri a rischiare di essere lasciati ancora per ultimi e di vedere il maggiore pericolo per la propria vita”. Inoltre, Caritas Italiana, presente in India a supporto della Caritas nazionale da oltre un decennio, segue l’evolversi della situazione in coordinamento diretto con Caritas India e con Caritas Internationalis.

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