Stefano De Martis

È stato dato il via libera definitivo dell’Aula del Senato al decreto dignità con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Il decreto completa così la conversione in legge. Ecco cosa prevede.

Contratti. La durata massima passa da 36 a 24 mesi con un aggravio contributivo per le aziende dello 0,5 per cento ad ogni rinnovo, che si aggiunge a quello già previsto dalla legge Fornero. Sono esclusi dall’aggravio i contratti per colf e badanti. Oltre i 12 mesi è necessario specificare le “causali”, cioè le temporanee, non programmabili e non ordinarie esigenze che motivano tali contratti, altrimenti essi verranno trasformati automaticamente in contratti a tempo indeterminato. Passa al 30% la quota di dipendenti da non superare complessivamente con contratti a tempo determinato e di somministrazione (l’ex-lavoro interinale). Finora il tetto era del 20% per quelli a termine e di un altro 20% per quelli di somministrazione. Per questi ultimi valgono in generale le stesse regole dei contratti a termine, tranne il caso dei rinnovi per cui è previsto un periodo obbligatorio di intervallo (il cosiddetto “stop and go”). La nuova disciplina dei contratti a termine entrerà pienamente in vigore dal 1° novembre prossimo. Ma già si attende una circolare chiarificatrice del ministero perché tra l’entrata in vigore del decreto e la sua conversione in legge – e con l’introduzione di un periodo transitorio – si è creata una situazione molto confusa, con quattro diversi regimi vigenti nel giro di pochi mesi.

Incentivi. Nel 2019 e nel 2020, chi assume lavoratori al di sotto dei 35 anni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti potrà beneficiare dell’esonero del versamento del 50% dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di 36 mesi e un limite di importo pari a 3mila euro all’anno. Si tratta in sostanza di un potenziamento delle misure previste dal cosiddetto “bonus Gentiloni”, che dal prossimo anno sarebbe stato applicato solo agli under 30.

Voucher. I “buoni lavoro” saranno utilizzabili in agricoltura e in alberghi e strutture ricettive operanti nel settore del turismo che abbiano fino a otto dipendenti. La durata massima passa da 3 a 10 giorni. Il decreto stabilisce che “il pagamento del compenso al prestatore può essere effettuato decorsi 15 giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa è inserita nella procedura informatica per il tramite di qualsiasi sportello postale”.

Fisco. Sei mesi in più per il debutto della fattura elettronica nei rifornimenti di carburante, che slitta a gennaio 2019. Sempre in tema di Iva, i dati relativi al terzo trimestre 2018 potranno essere trasmessi anziché entro novembre, entro il 28 febbraio 2019. Estesa a tutto il 2018 la compensazione delle cartelle esattoriali per i crediti commerciali delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Vengono esclusi dallo “split payment” (il meccanismo anti-evasione in base al quale le amministrazioni pubbliche trattengono direttamente l’Iva che dovrebbero versare ai loro fornitori, i quali poi a loro volta dovrebbero versarla al fisco) i compensi dei professionisti assoggettati a ritenute alla fonte.

Delocalizzazioni.L’ impresa che riceve finanziamenti statali per gli investimenti produttivi non potrà spostare per almeno cinque anni la sua attività o una sua parte (quella per cui ha ricevuto gli aiuti) dall’Italia. In caso contrario dovrà restituire i soldi ricevuti con gli interessi maggiorati del 5%. Se la delocalizzazione avverrà al di fuori della Ue, la sanzione potrà raddoppiare o quadruplicare il valore dell’ incentivo ricevuto. Al di là delle delocalizzazioni, vengono punite le imprese che ricevono aiuti statali in funzione di un positivo impatto occupazionale e poi tagliano la forza lavoro in misura superiore al 10%. Le somme derivanti dalle sanzioni applicate alle aziende che delocalizzano prima del termine saranno riassegnate a un fondo finalizzato alla riconversione dei siti produttivi andati in disuso a causa delle stesse delocalizzazioni.

Scuola. Proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 e concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre con il solo diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002. Eliminato anche il limite di 36 mesi per i precari della scuola (docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari). Il concorso sarà riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in Scienze della formazione primaria.

Azzardo. Divieto totale di pubblicità per il gioco d’azzardo, con sanzioni che rispetto al testo originario passano dal 5% al 20% del valore delle sponsorizzazioni. Sarà obbligatorio usare la tessera sanitaria per poter accedere alle slot e agli apparecchi in modo da impedire l’ accesso dei minori. Dal primo gennaio 2020 gli apparecchi privi di meccanismi idonei a impedire l’ accesso ai minori dovranno essere rimossi e la violazione sarà punita con sanzioni pari a 10mila euro per ciascun apparecchio. Introdotto il logo ufficiale ‘no slot’ per i bar, gli esercizi pubblici e i circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare apparecchi da gioco. Aumentate le tasse su slot e videolottery (vlt): gli introiti andranno a finanziare il bonus per le assunzioni. Sui gratta-e-vinci comparirà la scritta “nuoce alla salute” come sui pacchetti di sigarette.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *