Il fenomeno della tratta minorile e dei minori non accompagnati è il tema del 39° Dossier con dati e testimonianze (Ddt) dal titolo “Partire era l’unica scelta. Minori non accompagnati fra tratta e sfruttamento“, che viene pubblicato oggi da Caritas italiana, Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani.  Secondo il dossier Caritas “gli schiavi invisibili sono sempre di più e sempre più giovani: nel mondo circa il 51% delle vittime di tratta sono donne, mentre gli uomini rappresentano il 21% e i minori il 28%”. Minori non accompagnati sfruttati nel lavoro, costretti a prostituirsi, mandati in strada a chiedere l’elemosina da organizzazioni criminali. L’obiettivo del dossier è di creare maggiore consapevolezza sul fenomeno e al tempo stesso riflettere sulla situazione globale di violenza e ingiustizia di tantissimi vulnerabili che gridano in silenzio, grazie anche a un focus sul Marocco. Caritas italiana, in collaborazione con la rete internazionale, sostiene gli interventi di Caritas Marocco in favore dei migranti in transito che decidono di restare lì. Nel 2017 sono stati circa 8.000 i migranti accolti in tre centri con accompagnamento e supporto sanitario, piscologico, alimentare, lavorativo, educativo, economico. Il 26% di questi sono minori non accompagnati. Nel resto del Nord Africa, un impegno specifico in favore di migranti e minori non accompagnati è in atto in Tunisia, Algeria e Mauritania, grazie anche alla campagna “Liberi di partire liberi di restare” finanziata dalla Conferenza episcopale italiana con fondi dell’8xmille. Proprio il 2018 potrebbe essere un anno decisivo per i minori non accompagnati, data anche la conclusione nel mese di luglio dei negoziati intergovernativi sul Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration, il patto globale per una migrazione sicura ordinata e regolare, che verrà formalizzato il prossimo dicembre a Marrakech, in Marocco. “Essere liberi di muoversi, migrare, in accordo con leggi rispettose della dignità delle persone, in particolare dei più piccoli, si configura sempre più come una conquista urgente dell’umanità – si legge nel dossier -; un cammino che il mondo intero e l’Europa sono chiamati a percorrere, lasciandosi alle spalle le asfissianti politiche securitarie per la difesa dei confini, a gloria di pochi e a danno di tanti”.

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