DIOCESI – Da oggi, martedì 10 luglio fino a mercoledì 18 luglio un gruppo di quasi 50 pellegrini, con il Vescovo Carlo Bresciani alla guida, visiterà la Terra Santa, nell’ambito del pellegrinaggio diocesano proposto annualmente dai membri della Pastorale del turismo e dello sport, rappresentati da don Luigino Scarponi,

La Terra Santa è uno dei luoghi più spirituali di tutti i tempi. Non si tratterà di un tour classico, ma di un’esperienza che seguirà il percorso del popolo d’Israele fino in Palestina: dall’attuale Giordania, fino a Gerusalemme nei luoghi degli ultimi giorni di vita di Gesù, percorrendo l’antico e nuovo testamento.

Da Aquaba (in Giorgania) i pellegrini visiteranno il deserto del Wadi Rum durante un’escursione in jeep alla scoperta delle tracce dei nabatei, del sito archeologico di Beida, fino a giungere alla maestosa Petra, la città rosa. La visita inizia dal wadi Musa, cui è legata la tradizione locale relativa a Mosè ossia quella dell’acqua sgorgata dalla roccia di Ayn Musa. Il viaggio prosegue nella zona del mar Morto, a Madaba e  presso il Monte Nebo (da cui Mosè potè vedere la terra Promessa senza entrarvi), proseguendo verso il fiume Giordano e Betlemme. Da qui il pellegrinaggio continua verso il monte Sion ed il monte degli Ulivi, per visitare la via Dolorosa, il Sepolcro ed il quartiere ebraico. Finalmente si giunge al lago di Tiberiade, Nazareth ed il monte Tabor, meta conclusiva prima del rientro in Italia.

L’ incontro preparatorio al pellegrinaggio si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 28 maggio presso la sala convegni della CARITAS diocesana, durante il quale si sono incontrati i pellegrini che affronteranno il viaggio insieme. Presente anche il vescovo Carlo, che guiderà il pellegrinaggio ed il prof. Giuseppe Casarin, biblista e tour leader.
Don Luigino Scarponi spiega che: “il pellegrinaggio è scuola di spiritualità che conduce alla santità ed un itinerario educativo che predispone a rimanere in Dio. Perché questo si realizzi, camminare verso il Signore che si è manifestato in “quel” luogo nel quale “si rivela ancora”,  è fondamentale vivere il pellegrinaggio come comunità ecclesiale e non solo come “pellegrini solitari”, curare il clima attraverso la preghiera, l’ascolto della sua Parola, la condivisione di fatiche e aiuto concreto; infine, anche il ritorno ha una sua peculiarità: dovrebbe avvenire “per un’altra strada” e con uno sguardo diverso su Dio, su di noi e sulla realtà.”
Facendo nostre le parole del Salmo 84,6 “beato chi decide nel suo cuore il santo viaggio”, auguriamo buon pellegrinaggio!

 

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1 commento

  • PIERO
    22/07/2018 alle 13:50

    Ho partecipato. É stato un ritorno alle origini della nostra fede. L'organizzazione è stata buona e anche l'animazione spirituale del vescovo e di don Luigino e di don Romualdo. Sorprendente, almeno per me, il supporto biblico assicurato dal prof. Casarin. Un'esperienza che mi prometto di ripetere per rafforzare le radici della nostra fede in Cristo nostro Signore.

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