Di Giuseppe Mariucci

CIVITELLA DEL TRONTO – Ne ha fatta di strada, il montelparese Luigi Pierantozzi, da quando fu presentato da Carlo Gentili, un paio d’anni fa, nella rubrica dell’Ancora on Line “Strana…mente artista: a tu per tu con…!”.

Dopo tante mostre collettive e personali in Italia e all’estero, introdotto dal Critico d’Arte prof. Massimo Pasqualone e dal sempre presente Carlo Gentili, il 7 luglio scorso ha inaugurato la sua bellissima mostra, dal titolo “Visioni Plastiche”, nientemeno che nelle sale espositive della Fortezza di Civitella del Tronto (Te).

E’ questa una delle più grandi e importanti opere d’ingegneria militare d’Europa ed è sita a pochi chilometri da Ascoli Piceno, sul versante abruzzese del fiume Tronto. Soprattutto per questa grandiosa opera di notevole importanza storica, è meta del più grande flusso turistico d’Abruzzo.

Il Prof. Pasqualone, con al suo fianco Riccardo De Dominicis (assessore ai beni culturali e alla Fortezza) nonché l’artista Luigi Pierantozzi, ha presentato l’evento ad una sala attenta e curiosa. Prima di entrare nel merito della mostra ha voluto dare la parola all’Assessore De Dominicis, che, in un breve ma sostanzioso intervento, ha sottolineato l’importanza Culturale e Turistica della Fortezza per un paese di neppure 5000 abitanti arroccato a 589 metri di altitudine. Essa è meta di decine e decine di migliaia di turisti. Le mostre, che vi si susseguono per quasi tutto l’anno, riscuotono successi e visite incessanti.

E’ stata la volta, quindi, del Prof. Pasqualone il quale, nel presentare l’ormai tradizionale Rassegna “La Fortezza dell’Arte” ha spiegato da par suo l’arte di Luigi.  Ha affermato, tra l’altro:-“Egli attinge da casuali incontri con pezzi di legno presenti in natura o da scarti di falegnameria la possibilità di dire le grandi emozioni della vita e di esprimere una visione prettamente plastica sulla realtà e sul mondo attraverso le sue opere. Il pezzo di legno trovato in giro forse già possiede idee da rielaborare. Tocca però all’artista saper leggere quello che c’e già e secondare semplicemente i tratti di un volto, di una figura, di un’immagine! Colpisce la capacità del Pierantozzi di cogliere l’attimo, il frammento, come se la scultura in legno potesse carpire la verità nel tutto!….”-

Passava la parola, quindi, all’artista che, nel ringraziare i relatori che lo avevano preceduto, gli artisti, gli amici e tutti quelli presenti in sala, entrava in uno stato di commozione tale che gli impediva di andare oltre! Gli applausi di sostegno e ammirazione sgorgavano, a quel punto, spontanei! Non mancava però, Luigi, di soffermarsi affettuosamente con tutti coloro che lo incalzavano con domande e spiegazioni

Il professor Pasqualone, a proposito degli stimoli artistici di Luigi Pierantozzi (“non sei tu che li trovi, ma sono loro che ti cercano”!), ha voluto citare anche l’artista pugliese Manuela Caputo, presente in sala, per un’installazione dal titolo “Cielo anteriore e cielo posteriore”.

“Si tratta -afferma l’artista- di un’opera che sviscera l’essenza ereditata dagli antenati, il DNA, la forma unica e irripetibile di un’anima che si incarna e il suo cielo posteriore: le esperienze, il nutrimento, le svelte, il vissuto. Gli stimoli che rendono possibile la manifestazione, nella materia, di quel primario e primordiale cielo anteriore.”

C’è da dire, infine, che questo pomeriggio d’arte e cultura, ripreso dai riflettori di una telecamera (che registrava l’evento per conto di alcune emittenti televisive abruzzesi) si concludeva con un ottimo rinfresco a base di specialità culinarie locali e deliziosi vini doc!

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