GROTTAMMARE – La Sacra Giubilare è giunta al suo evento culmine. Infatti, dopo la celebrazione della Santa Messa, presieduta dal vescovo Carlo e concelebrata dai parroci di Grottammare e da altri sacerdoti diocesani, si è svolto il corteo storico che dallo stadio comunale è giunto nel centro cittadino.

Durante l’omelia, il vescovo Carlo ha ricordato come all’inizio della Sacra Giubilare ci sia un fatto che ha coinvolto sia il Papa Alessandro III sia la popolazione di Grottammare, in una sorta di “logica di scambio”. Infatti il Papa aveva necessità di tipo materiale, essendo miracolosamente uscito indenne da una tempesta, e Grottammare, da parte sua, è venuta incontro a questo bisogno. Grato per questa accoglienza, il Papa ha concesso l’indulgenza plenaria ogni volta che il primo luglio cada di domenica. Il dono spirituale è stato fatto per un’accoglienza materiale.

Questo scambio, ha notato Mons. Bresciani, ben si collega con la seconda lettura proclamata in questa domenica, nella quale l’apostolo afferma: “Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. Sembra un gioco di parole, ma in queste parole si racchiude il cuore della nostra fede: Gesù era ricco, essendo figlio di Dio, non gli mancava nulla, eppure egli si è spogliato della sua gloria, perché noi potessimo ricevere il dono della sua divinità.

Siamo davanti a uno scambio fra la nostra povertà e la sua grandezza. Egli si è scomodato per noi. E questo tema lo ritroviamo in quanto narrato nel vangelo: Gesù si lascia scomodare, sia da Giairo che dalla emorroissa. Gesù accoglie questi personaggi, si lascia disturbare e dona loro quello di cui hanno bisogno. Se raccogliamo tutti questi stimoli che ci vengono dalla Parola di Dio di oggi, capiamo che l’indulgenza di Grottammare è collegata al tema dell’accoglienza. La conversione richiesta per ottenere l’indulgenza significa anche mettersi in ascolto di quanti si rivolgono a noi e di accogliere i loro bisogni.

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