GROTTAMMARE – Sono molte le iniziative che si svolgono in questi giorni nell’ambito della Sacra Giubilare. Molto folclore, tanti aspetti culturali belli e senz’altro interessanti, ma, come sempre, quando si è immersi nel fare, il rischio di perdere il senso si annida dietro l’angolo. Tutto quello che sta accadendo in Città in questi giorni è la manifestazione di un centro che dà valore a tutto il resto e questo cuore è la misericordia di Dio che si può sperimentare nell’indulgenza.

È bello notare che la bontà di Dio possa prendere corpo attraverso le circostanze umane, proprio come è accaduto a Grottammare. Così il sito del Comune ricorda la nascita della Sacra:

“La leggenda racconta che, mentre l’imperatore Federico Barbarossa si preparava a discendere per la quarta volta in Italia, papa Alessandro III, capo della Lega dei Comuni lombardi, per dare forza e coraggio alla coalizione, volle recarsi a Venezia, per sollecitare quella repubblica a dare maggiore sostegno alla causa nazionale. Lungo il viaggio nell’Adriatico, si dice che a causa di uno spaventoso fortunale le navi del papa furono costrette a rifugiarsi nel porto di Grottammare. I monaci Benedettini Camaldolesi che in quel tempo avevano la cura del beneficio di S. Martino, invitarono il papa a trattenersi sino al 1° luglio per assistere ai tradizionali festeggiamenti che la popolazione picena era usa celebrare a ricordo di antichissime costumanze locali. Il concorso di folla fu imponente: migliaia e migliaia di persone convennero dalle più remote contrade della regione e per il fervore religioso stupirono a tal punto Alessandro III che questi, commosso e ammirato, toltosi il camauro e riempitolo di sabbia, proclamò: «Tante indulgenze saranno concesse ad ogni pellegrino, quanti sono i granelli di sabbia qui contenuti»”.

Ogni volta che il primo luglio cade di domenica si rinnova questo evento di grazia attraverso l’indulgenza che si potrà ottenere dal 24 giugno all’8 luglio. Ma che cos’è l’indulgenza? La Chiesa la propone come una particolare medicina con la quale vengono rimessi totalmente i peccati e che ci permetterebbe, in caso di morte, di accedere direttamente alla visione beatifica di Dio. Bisogna ricevere l’indulgenza con spirito umile, pentito e desideroso di conversione, evitando ogni sorta di “baratto” col Padre Eterno, e questo è possibile visitando la chiesa di San Martino, recitando il Credo, pregando per le intenzioni del Papa, confessando i propri peccati e partecipando alla Santa Eucaristia (in questa chiesa o in un’altra).

Per tale motivo, sarà possibile confessarsi tutti i giorni dalle 10.00 alle 11.00 e dalle 18.00 alle 20.00

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