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Sinodo giovani: card. Baldisseri, “vogliamo che non sia un ghetto”

“Vogliamo che non sia un ghetto, rinchiuso in se stesso. E nella Chiesa c’è libertà di potersi esprimere: a destra, a sinistra, a nord, a sud…”. Lo ha detto il card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’Instrumentum laboris, in sala stampa vaticana. “Accogliamo anche persone che hanno differenti opinioni”, ha assicurato il cardinale a proposito della “fiducia” accordata alle Conferenze episcopali. “L’Instrumentum laboris è un documento di base per i lavori di ottobre, e come tale può essere modificato”, ha ricordato Baldisseri a proposito del testo che sarà consegnato ai padri sinodali. “Non stiamo qua per fare sociologia”, ha puntualizzato: “C’è la fede nel testo, che è uno strumento di lavoro. Non è tutto, sono solo alcune tracce che vogliamo dare ai padri sinodali come documento di base per le proposte che dovranno stilare loro alla fine dell’assemblea”. Quanto ai giovani, “sono liberi di inviare ancora le loro proposte”. Tra gli impegni della Segreteria, ha annunciato Baldisseri sempre in risposta ai giornalisti, anche quello di “continuarci ad occupare, come istituzione sinodale, dell’esecuzione del Sinodo”, una volta terminato. Interpellato dai giornalisti in merito all’espressione Lgbt (Lesbian gay bisex transgender) che appare nel testo, Baldisseri ha risposto che ad utilizzarlo sono stati i giovani nel loro documento stilato al termine della riunione pre-sinodale: “Ci hanno fornito un documento e noi lo abbiamo citato”, ha reso noto il cardinale.