1. Di Luigi Mattioli

ACQUAVIVA PICENA – Ieri sera, dalle ore 21.20, nella Chiesa San Niccolò ad Acquaviva Picena, si è svolto il secondo incontro della XI FESTA DELLO SPIRITO SANTO sul tema: “Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo: l’unità della Chiesa. – La Chiesa comunione e comunità di fede, di speranza e di carità”.
Al saluto iniziale da parte di Mons. GERVASIO GESTORI, accolto tra gli applausi dai partecipanti, sono seguite l’invocazione allo Spirito Santo nonché la relazione sul tema della serata da parte di DON CLAUDIO MARCHETTI, Rettore del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI”, che ha toccato profondamente i cuori di tutti i presenti (una preziosa sintesi dell’intervento, a cura di Nazzarena Prosperi, è in calce al presente articolo).
Momenti di straordinaria intensità hanno caratterizzato il Roveto Ardente, che è seguito all’insegnamento: ginocchia piegate, mani alzate, un prolungato canto in lingue per adorare e per glorificare l’Unico Signore e Salvatore. Un’azione potente dello Spirito Santo ha permesso, che molte catene fossero spezzate, molti cuori liberati, grazie alla consapevolezza che nessun peccato può rendere schiavi dopo che l’azione di grazia del costato squarciato di Cristo ci ha “lavati” per sempre.
La benedizione eucaristica impartita dal Parroco DON ALFREDO ROSATI – a cui va il nostro ringraziamento per la squisita accoglienza riservataci – ha concluso la serata, congedandosi l’assemblea tra canti di gioia e di rendimento di grazie al Signore.
Il prossimo incontro della XI FESTA DELLO SPIRITO SANTO si svolgerà giovedì prossimo, 17 maggio, nella Chiesa Sacra Famiglia in San Benedetto del Tronto. Il tema della serata sarà: «Lingue come di fuoco si posarono su di loro» (At 2,3). “Roveto ardente”, amore che arde e non si consuma. Lo Spirito Santo e la vita nuova in Cristo, ed avrà come relatrice MARCELLA CLARA RENI, Membro del Comitato Nazionale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo, Area Carismatica.

Sintesi della relazione tenuta da DON CLAUDIO MARCHETTI – a cura di Nazzarena Prosperi
Ricordo – esordisce DON CLAUDIO — la bella esperienza del Sinodo vissuta alcuni anni fa in Diocesi, a San Benedetto: ci ha permesso di vedere la Chiesa in cammino, tutti i credenti insieme: l’unità è lo stile della Chiesa, lo stile di chi ha scoperto l’amore del Signore che con la sua morte e risurrezione ha abbattuto ogni ostacolo lungo la via che conduce al Regno di Dio. Lo Spirito continua a soffiare sull’intera comunità unendoci in un solo Corpo che è la Chiesa: si realizza così il disegno di Dio.
Insieme viviamo la comunione, e non è facile: ognuno di noi è portato a chiudersi istintivamente in un individualismo che frena il rapporto fraterno, ma un cristiano isolato che non vive le necessarie relazioni ecclesiali non è concepibile. Dio ha pensato a tutti noi come comunità e per questo creò la donna: dalla prima unione cominciò per l’uomo un cammino di relazione e di comunione.
Lo Spirito Santo stesso è relazione d’amore tra Padre e Figlio: una comunione aperta, generatrice di vita. L’Amore è un dono che scorre, e tu che lo accogli ricevi la Potenza di Dio e generi unione; ti scopri figlio e fratello e avverti il bisogno di condividere questo dono crescendo in comunione con gli altri. Vivere isolandosi, pensare a se stesso come centro del mondo, lontani dalla comunità cristiana, è sviante e dunque impensabile. L’appartenenza alla Chiesa significa far parte di un organismo vitale che Cristo ha istituito per il nostro cammino nella storia. Cammino che dobbiamo percorrere – amandoci – dice Gesù – gli uni gli altri.
Per riuscire ad amare gli altri come vuole il Signore, per sanare le ferite derivanti dalle nostre chiusure, dobbiamo implorare lo Spirito Santo che ci dia il dono dell’Amore. Lo Spirito ci rende consapevoli della vitalità della Chiesa che aiuta i fedeli a non sentirsi soli e ad affrontare con fiducia e speranza i propri problemi: la Chiesa è una palestra di vita attiva a favore dei fratelli; ricorda a ciascuno di noi che valiamo, che siamo preziosi agli occhi di Dio; ci allena a vivere come Dio e “da Dio”, seguendo Gesù che annienta se stesso perché noi possiamo vivere attivamente con fede, con speranza e con gioia piena.
E’ bello sentire che nella nostra vita c’è il respiro di Dio, c’è una pienezza che ci proviene dal dono e dal sacrificio del Signore.
La comunità è l’antivirus dell’individualismo: nella Chiesa si impara a condividere, a vivere nella comunione che elimina le differenze, le paure, le difficoltà quotidiane. Gesù iniziò il suo ministero chiamando a sé gli apostoli: così nacque la comunità cristiana; così nacque la Chiesa. La Chiesa è una convocazione, convoca tutti a sé ed è alimentata da una sorgente di acqua viva che è lo Spirito Santo. Il giorno di Pentecoste, lo Spirito offre il dono della salvezza a tutti gli uomini fino ai confini della terra. Lo Spirito che ha guidato la vita terrena di Gesù consente alla Chiesa di attraversare i secoli ed effondere il dono della salvezza; la salvezza ci unisce in una chiesa che vive in un cuor solo e un’anima sola. E’ il segno del volto di Dio; è la sorgente che ci rigenera, a cui siamo chiamati ad attingere per vivere la nostra dimensione ecclesiale, seguendo la via dell’amore che fa crollare gli egoismi, la superbia, la pigrizia… E’ lo stimolo per accogliere l’umanità intera in un tenero abbraccio come fa Gesù e a spendere le proprie energie per essa (testo non rivisto dal relatore).

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