Di Luigi Mattioli

DIOCESI – Il Rinnovamento nello Spirito Santo, che è nella nostra Diocesi, propone dal 14 al 18 maggio c.a. la ”XI Festa dello Spirito Santo” con il seguente programma:

  • Lunedì 14 maggio 2018, ore 21.15, Chiesa San Basso in Cupra Marittima.

Incontro sul tema: «Fossero tutti profeti nel popolo del Signore» (Nm 11,29). Il “profilo spirituale” per un’ecclesiologia rinnovata dallo Spirito: carità, carismi, testimonianza, nuova evangelizzazione. Relatrice: prof.ssa Rosanna Virgili, docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico Marchigiano. Testimonianze di Don Gianni Croci, Direttore della CARITAS diocesana, sul tema: “Una comunità che condivide”, e di Don Francesco Ciabattoni, Parroco della Parrocchia Sacra Famiglia in San Benedetto del Tronto, sul tema: “I cenacoli familiari”.

  • Martedì 15 maggio 2018, ore 21.15, Chiesa San Niccolò in Acquaviva Picena.

Relazione sul tema: «Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo: l’unità della Chiesa» (Seconda Epiclesi, Preghiera Eucaristica II – Liturgia). La Chiesa “comunione e comunità” di fede, di speranza e di carità. Relatore: Don Claudio Marchetti, Rettore del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “PIO XI”. A seguire, ROVETO ARDENTE.

  • Giovedì 17 maggio 2018, ore 21.15, Chiesa Sacra Famiglia in San Benedetto del Tronto.

Relazione sul tema: «Lingue come di fuoco si posarono su di loro» (At 2,3). “Roveto ardente”, amore che arde e non si consuma. Lo Spirito Santo e la vita nuova in Cristo. Relatrice: Marcella Clara Reni, Membro del Comitato Nazionale di Servizio RNS, Area Carismatica. A seguire, ROVETO ARDENTE.

  • Venerdì 18 maggio 2018, ore 21.15, Sala San Giovanni Paolo II, Parrocchia Sacro Cuore in Centobuchi di Monteprandone.

“La Chiesa ha bisogno della sua perenne Pentecoste; ha bisogno di fuoco nel cuore, di Parola sulle labbra, di profezia nello sguardo”. PAOLO VI: UN RITRATTO SPIRITUALE. Letture e recitazioni tratte dai testi del Beato Paolo VI.

Interverranno: S. Ecc.za Rev.ma Mons. Carlo Bresciani, Vescovo Diocesano, e S. Em.za Rev.ma Cardinale GIOVANNI BATTISTA RE, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi.

La Festa dello Spirito Santo nasce, nella nostra Diocesi, nel 2008 come risposta all’invito di San Giovanni Paolo II espresso in occasione dell’udienza privata concessa ai responsabili nazionali del Rinnovamento nello Spirito Santo il 14 marzo 2002: «Auspico di cuore che il Rinnovamento nello Spirito sia nella Chiesa una vera “palestra” di preghiera, di ascesi, di virtù e di santità… Nel nostro tempo, avido di speranza, fate conoscere ed amare lo Spirito Santo. Aiuterete allora a far sì che prenda forma quella “cultura della Pentecoste”, che sola può fecondare la civiltà dell’amore e della convivenza tra i popoli. Con fervente insistenza, non stancatevi di invocare: Vieni, o Santo Spirito! Vieni! Vieni!».

La Beata Elena Guerra, “apostola della devozione allo Spirito Santo” (come la definì San Giovanni XXIII), scrisse nella sua prima lettera a Papa Leone XIII: «Santo Padre, … si raccomandano tutte le devozioni, ma di quella devozione, che secondo lo Spirito della Chiesa, dovrebbe essere la prima, si tace. Si fanno tante Novene, ma quella novena che, per ordine del Salvatore medesimo, fu fatta anche da Maria Santissima e da tutti gli Apostoli, è ora quasi dimenticata. Si lodano dai Predicatori tutti i Santi, ma una predica in onore dello Spirito Santo, che è quello che forma i Santi, quando mai si ascolta?… Dunque, o Santo Padre, voi solo potete far sì che i Cristiani tornino allo Spirito Santo, affinché lo Spirito Santo torni a noi… e ci conceda il sospirato rinnovamento della faccia della terra» (17 aprile 1895). Il 5 giugno di quello stesso anno Papa Leone XIII indirizzò ai Vescovi di tutto il mondo il Breve “Provida Matris” per raccomandare a tutti i cattolici la novena allo Spirito Santo, in preparazione alla festa di Pentecoste.

Nel 1896 Suor Elena Guerra suggerì al Papa di rendere concreto l’impegno del Breve emanato: «Padre Santo, fate presto a chiamare nel Cenacolo i fedeli…». Anche questa volta il suo desiderio fu esaudito perché, dapprima con l’Enciclica “Divinum Illud Munus” sullo Spirito Santo (9 maggio 1897) e, successivamente, con la Lettera “Ad fovendum in christiano populo” sulla devozione del popolo cristiano verso la sua divina Persona (18 aprile 1902), stabilì la celebrazione in onore dello Spirito Santo di una speciale novena, volta in particolar modo ad ottenere il bene dell’unità tra i cristiani (“ad maturandum Christianae unitatis bonum”).

Dietro suggerimento di Suor Elena, Papa Leone XIII decise anche di dedicare il nascente XX secolo allo Spirito e lo fece cantando solennemente, il 1° gennaio 1901, a nome della Chiesa intera, l’inno del “Veni Creator Spiritus”.

Il Papa dell’Enciclica “Rerum Novarum” (15 maggio 1891) era anche il Papa della devozione allo Spirito Santo, che sapeva a quale fonte bisognava attingere l’energia per realizzare il vero bene, anche a livello sociale. A quella stessa fonte ha inteso richiamare l’attenzione dei cristiani San Giovanni Paolo II con l’Enciclica “Dominum et vivificantem” (18 maggio 1986).

Anche noi, come gli Apostoli, siamo chiamati a ritornare nel Cenacolo, per fare esperienza di una nuova intimità con il Signore, in modo particolare facendo ricorso all’adorazione, alla lode, all’intercessione, e per invocare una nuova manifestazione dello Spirito Santo nella Chiesa e nel mondo: è Lui il “fuoco” di Dio; è Lui che brucia in noi; è Lui che rende le nostre lingue “infuocate”, irresistibili nell’annunzio del Vangelo. E dal Cenacolo fare ritorno nel mondo, per gridare la gloria di Dio, passando di cuore in cuore, di misericordia in misericordia, partendo dai piccoli e dagli ultimi, con parole nuove «non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali» (1Cor 2,13).

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