“Non possiamo permettere che i piccoli diventino scarto e oggetti erotici per il personale e sociale godimento, alla luce di uno pseudo diritto di vivere relazioni affettive, d’amore e sessuali con i piccoli che, secondo questa falsa ideologia e pensiero, possono manifestare un libero consenso nella scelta del partner: età tra zero anni e pubertà. Di questo si nutrono pedofilia e pedopornografia”. Lo scrive don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter, nel numero di maggio di “Vita Pastorale”. Un impegno per l’infanzia in cui “i ritardi si pagano più che altro per rispetto alle vittime”. “Non bastano più le dichiarazioni e i protocolli – mette in guardia il sacerdote -, ce ne sono, forse, troppi e spesso autocelebrativi”. Don Di Noto cita alcuni dati dai report dell’associazione: “Nel 2017 Meter, solo nella rete internet, ha segnalato 2.196.470 foto contro 1.946.898 del 2016. I video, invece, sono quintuplicati: 203.047 nel 2016 e 985.006 nell’anno scorso”. Le vittime più coinvolte “si rilevano nella fascia d’età 8/12 anni”. “Parliamo di fiumi di mercato dove lo scambio è diventato un florido business per i nuovi trafficanti digitali di persone umane, di piccoli innocenti”. Infine, il fondatore di Meter ricorda la Giornata Bambini Vittime, che si tiene dal 25 aprile al 6 maggio. “L’impegno di quanti si prodigano per migliorare la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza deve continuare indefettibile e senza sosta”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *