GROTTAMMARE – Pubblichiamo la lettera di Don Andrea Spinozzi giunta ieri pomeriggio in redazione e letta al termine del funerale di Don Giovanni Flammini.

Don Andrea: Cari Fratelli e Sorelle,
Da un mese e mezzo sono in Missione, con il contingente italiano della Nave Margottini, ora siamo in pieno oceano Indiano, questa mattina ho appreso la notizia, mi sento impotente perché non posso stare lì con voi; per l’ennesima volta ho obbedito, a don Giovanni, che lo contattai pochi giorni fa e mi disse: “non tornare perché servi più lì nella nave che qui”, sono qui a condividere con voi, davanti ad un computer, questo momento di dolore….

Il mio cuore, la mente sono a Grottammare, Cupra Marittima e Cisterna di Latina, carichi di ricordi belli e meno che abbiamo vissuti insieme, le vacanze in montagna, le gite con l’auto, in Slovacchia, a Berlino, in Svizzera in Terra Santa, l’aver conosciuto l’agriturismo “Imbrescia” di Cisterna di Latina, divenendo membro onorario della famiglia, ormai nella vita sacerdotale ci conoscevamo da una vita, tante volte mi dicevi: “quando tu sei nato, io diventavo parroco di San Poi V”, l’essere stato viceparroco, l’aiuto reciproco da buoni vicini, con la fruttuosa esperienza pastorale di parroco alla Gran Madre di Dio, sapevo che eri lì a San Pio V punto di riferimento per la mia vita, ma anche per la comunità parrocchiale.

Tutte le volte che mi fermavo, venivo in chiesa a trovarti alle 15.30 del pomeriggio eri sempre davanti al tabernacolo in preghiera con il tuo tablet o smartphone, condividevamo reciprocamente il sacramento della Riconciliazione, quasi sempre venivano a farti visita “I Tuoi Amici” (i poveri) o l’amico “Pro – stata”, ridevamo su, perché diceva Crostata… sapevi accontentarli donando loro un 1€, perché non si nega a nessuno il caffè, in chiesa avevi sempre le porte aperte, la tua vita è stato insegnamento, sei stato un grande maestro della Misericordia e che dire della tua premura di accogliere in casa l’altro… oggi mi è venuto a mancare un punto di riferimento, un Padre nella Fede.

Sono stato fortunato a conoscere un uomo di Dio, sapevi testimoniare la presenza viva di Gesù con la purezza di un fanciullo, qualità che ti ha contraddistinto quando incontravi le famiglie, quando vedevi un passeggino facevi salti di gioia per la vita nascente, il tuo sorriso annullava tutte le tristezze e le prove quotidiane.

Grazie per avermi insegnato ad amare la Chiesa, con tutte le sue contraddizioni ma in modo particolare il Papa, non mancavano giorni che mi inviavi il commento o l’omelia del Papa, e la mia risposta era sempre il pollice verso l’alto dicendo Ok, mi assicurava la tua vicinanza, e la preghiera.

Come non dimenticare l’ultima vacanza in montagna a Fondo, non vedevi l’ora che vivessimo una settimana insieme, con alcune famiglie e il vicario, condividendo la gioia e la tristezza del passo che ho fatto, di servire la chiesa nelle forze armate, ricordo il sorriso ma soprattutto l’abbraccio paterno con cui mi hai accompagnato nel dirmi: “Caro Don Andrea, fai la tua Strada Dio sarà sempre al tuo fianco…”

Caro Don Giovanni… Quante volte nei battesimi dicevi: “Caro Bambino sei nato, perché devi morire…” e il più delle volte riprendevo questa tua affermazione dicendo “Caro Bambino sei nato perché devi vivere in Eterno”, ora Caro Don Giovanni sei anche te chiamato a Vivere in Eterno la pienezza del Kerigma, Annuncio  tanto caro facendone il fulcro della tua vita, grazie al carisma del Cammino Neocatecumenale, che ha salvato la tua vocazione sacerdotale e tutte le anime che Dio ti ha affidato.

Grazie per quello che mi hai insegnato, e grazie per avermi fatto sperimentare l’amore per Dio e per la Chiesa.

Ti Voglio Bene, MI MANCHERAI CARO Don Giovanni, Grazie per il bene che mi hai voluto e ora che sei in cielo prega per noi, e in confidenza ti chiedo un favore, Salutami mia Madre e i miei nonni”.

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