Di Domenico Luciani

DIOCESI – In occasione dei 50 anni dell’ordinazione sacerdotale di Mons. Romualdo Scarponi, che ricorrono oggi, venerdì 23 marzo, abbiamo deciso di intervistare il parroco della Cattedrale Madonna della Marina, per condividere insieme a lui la gioia di questa importante ricorrenza.

Don Romualdo potresti parlarci della tua infanzia?
Innanzitutto vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei genitori Domenico e Luigia, le mie sorelle Francesca, Vais, Diana, Maria Pia dove sono cresciuto con amore ricevendo l’educazione cristiana.
La mia infanzia è trascorsa in parrocchia, prima come chierichetto e poi nell’Azione Cattolica ragazzi sotto la guida delle suore di Santa Maria (in modo particolare suor Antonietta).

Quando sei entrato in seminario?
Sono entrato in seminario di Montalto Marche il 1° ottobre 1954, accolto dal rettore Mons. Francesco Amadio poi divenuto vescovo di Sulmona e Rieti, da don Gerardo di Girolami e don Andrea Marozzi, dove ho frequentato la scuola media.
Poi sono passato al seminario di Ripatransone, rettore Mons. Giuseppe Illuminati poi diventato vicario generale della diocesi,  don Antonio Capriotti vice rettore, don Antonio De Angelis direttore spirituale, dove ho frequentato il ginnasio e avvenne la mia vestizione (abito talare).
Poi sono andato al seminario arcivescovile di Fermo, dove ho frequentato liceo classico e teologia. Il 23 marzo 1968 dalle mani del vescovo Radicioni ho ricevuto il sacramento dell’ordine nel grado del presbiterato nella mia parrocchia di Monteprandone.
Dei tredici anni trascorsi in seminario posso dire di avere dei bei ricordi, pregando, studiando, praticando sport, attività culturali e ho anche imparato a suonare il pianoforte e a cantare. Ritmi di vita molto diversi da come oggi vivono i seminaristi.
Ricordo con gratitudine nelle mie preghiere, tutti coloro che mi hanno aiutato e preparato a diventare sacerdote.

Quale è stato il tuo primo incarico?
Il 4 ottobre 1968 il Vescovo mi ha destinato alla parrocchia San Benedetto Martire, vicino al “curato” Mons. Francesco Traini, come vice parroco.
Don Francesco mi è stato maestro, guida, padre nel mio apostolato in parrocchia.
I miei impegni erano rivolti principalmente all’oratorio, con tutte le iniziative: catechismo, sport, doposcuola, cinema domenicale, recite; ma soprattutto le colonie (oggi campo scuola), che duravano due mesi (luglio e agosto), da Pretare a Canzano poi Alfedena, poi dal 1986 a nord tra le alpi.
Esperienze vissute insieme con la parrocchia Santa Maria della Marina, con don Gabriele Paoloni, don Federico Pompei e don Gian Paolo Civardi.
Ho insegnato religioni alla scuola media statale “Sacconi” e liceo scientifico “Rosetti”.

Tra le parrocchia San Benedetto Martire e Santa Maria della Marina
Tra i ricordi più belli vissuti nella parrocchia di San Benedetto Martire, voglio citare in particolare le novene alla Madonna Immacolata, (la sveglia alle ore 4.00 del mattino.) La festa del patrono della nostra città San Benedetto Martire, e la devozione a P. Giovanni dello Spirito Santo, al secolo Giacomo Bruni, nostro concittadino. Un’esperienza bella, gli incontri di evangelizzazione nelle zone con i gruppi di famiglie.
Da tre anni sono parroco della parrocchia di Santa Maria della Marina ma ricordo bene la mia predicazione in occasione della festa della Madonna della Marina nel lontano luglio 1968, sotto l’attenta premura di Mons. Costantino Calvaresi allora parroco.
“Era tutto scritto”.

Don Romualdo al termine di questa intervista chi vorresti ringraziare?
Ringrazio i vescovi Mons. Gervasio e Mons. Carlo, che mi hanno nominato prima e confermato poi come loro collaboratore nella veste di vicario generale, nomina attraverso la quale mi sono potuto mettere a servizio della grande famiglia diocesana.
Ora sono qui e rinnovo il mio impegno di sacerdote per aiutarci ad essere comunità di fede e di servizio per il bene di tutti.
Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato soprattutto con la preghiera e la collaborazione, e chiedo ancora preghiere.

 

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