“Nel 2017, il 25% di ragazzi e ragazze di età inferiore ai 15 anni è stato reclutato e ingaggiato nei combattimenti da parte di tutte le fazioni in guerra: un crimine di guerra e vietato dal diritto internazionale umanitario”. Lo ha affermato Panos Moumtzis, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la crisi siriana, durante la tavola rotonda sulla Siria svoltasi ieri a Ginevra. “9 bambini su 10 hanno svolto ruoli cruciali nei combattimenti, vestendo le uniformi e usando le armi dopo un periodo di addestramento militare. L’infuriare del conflitto non gli ha lasciato scelte e alternative poiché avrebbero rischiato la morte o la detenzione”, ha continuato Moumtzis. Kate Gilmore, commissario del Dipartimento per i diritti umani dell’Onu, ha riferito che sia le autorità siriane che i gruppi armati operanti nella regione “commettono violazioni diffuse dei diritti umani e costanti violazioni del diritto umanitario internazionale soprattutto verso i bambini”. I piccoli sono soggetti ad arresti e detenzioni perché la loro famiglia viene associata alle forze armate avversarie.  “Le ragazze, in particolare, sono soggette a violenze sessuali, stupri, matrimoni forzati e schiavitù sessuale da parte di gruppi armati”. Gilmore ha citato il caso di Hamza Ali Al-Khateeb, di 13 anni, che era stato detenuto durante le proteste nella città di Daraa nell’aprile 2011. Il suo corpo brutalizzato era stato restituito alla sua famiglia un mese dopo, come monito. “Milioni di bambini siriani sono stati privati dei loro diritti fondamentali e derubati della loro infanzia”. Un monito durissimo è stato lanciato alle parti belligeranti e ai loro sostenitori: “I responsabili di questa violenza – in Siria come altrove  – devono sapere che sono stati e verranno identificati; fascicoli interi per provare la loro colpevolezza e prima di essere convocati da tribunali dedicati, sono comunque ritenuti legalmente responsabili di quei crimini che con malizia, indifferenza e grande crudeltà continuano a condurre con scarso rispetto per i figli di questa terra”.

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