“Istituire un Ministero della Pace, liberare le donne costrette a prostituirsi multando i clienti, promuovere la riabilitazione del detenuto potenziando le misure alternative alla detenzione, promuovere la difesa della vita tramite un sostegno alla maternità al fine di rimuovere le cause che inducono all’aborto, la lotta a tutte le forme di dipendenze”. Sono le cinque proposte che Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), ha illustrato con una lettera aperta ai candidati alle prossime elezioni.
L’idea è quella di costruire una “Società del gratuito”. Le proposte partono infatti, spiega una nota, “dalla condivisione diretta della vita con gli ultimi, secondo la vocazione ereditata da don Benzi, l’inventore della casa famiglia e fondatore della Comunità. Nella società del gratuito ognuno detiene il bene dell’altro: nel bene di tutti c’è anche il bene individuale. È un’idea inclusiva di società nella quale il lavoro, l’economia e l’organizzazione sociale sono al servizio della persona umana, soprattutto quando la sua vita è fragile, debole, da sostenere”. Le cinque idee sono illustrate in un breve pamphlet, in cui, partendo da una breve analisi dei problemi, si arriva a “proposte politiche concrete che i candidati al prossimo Parlamento dovrebbero far loro”.
La lettera di Ramonda si chiude con un suggerimento ai futuri deputati: “Fare come facciamo noi: partire dagli ultimi. Il motivo è semplice. Se si parte dagli ultimi, allora possiamo abbracciare ed aiutare tutti”.

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