Daniele Rocchi

“Oggi si aprono le iscrizioni alla Giornata mondiale della gioventù, che si svolgerà a Panama nel gennaio 2019. Anch’io, alla presenza di due giovani, adesso mi iscrivo tramite internet”. Con clic su un tablet, domenica 11 febbraio, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus, Papa Francesco ha aperto ufficialmente le iscrizioni alla XXXIV Gmg che avrà luogo nel Paese centro-americano dal 22 al 27 gennaio 2019, sul tema “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). A Panama fervono i preparativi per questo importante evento giovanile che approda per la prima volta in centro America nella sua lunga storia che ha inizio nel 1986. Con padre João Chagas, responsabile dell’Ufficio giovani del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, abbiamo fatto il punto sull’organizzazione della Gmg, a poco meno di un anno dal suo inizio.

Dopo Papa Francesco, primo pellegrino alla Gmg di Panama sono schizzate le iscrizioni. Nel primo giorno sono state 14.492 per 425 gruppi. I primi pellegrini a iscriversi provengono dall’Honduras. A poco meno di un anno si possono fare previsioni circa il numero dei giovani che saranno a Panama?
Le iscrizioni procedono molto bene. Dopo più di una settimana abbiamo superato la soglia dei 40mila iscritti suddivisi in circa 1.000 gruppi. Tuttavia è opportuno ricordare che si tratta di gruppi che hanno iniziato le procedure di iscrizione che dovranno essere finalizzate. Sono numeri che dimostrano un grande interesse. Non sottovalutiamo l’Italia che, stando agli accessi al sito ufficiale della Gmg (www.panama2019.pa), è tra i Paesi maggiormente interessati all’evento.

Confidiamo molto nei giovani italiani a Panama.

La loro gioia, l’entusiasmo e la fantasia sarà un valore aggiunto alla Gmg panamense. Per quanto riguarda i numeri è difficile fare previsioni. I giovani sanno sorprenderci sempre. Le Gmg passate hanno avuto dai 400mila ai 5 milioni di pellegrini, come fu per Manila, nelle Filippine, nel 1995. Anche in quell’occasione l’evento si svolse in gennaio.

Ci prepariamo per più di mezzo milione di arrivi.

A che punto sono i preparativi?
Come Dicastero per i laici, la famiglia e la vita stiamo lavorando in grande sintonia con il Comitato organizzatore locale (Col). Siamo stati a Panama già tre volte ma i contatti e gli scambi con il Col sono quotidiani. Ogni due mesi circa ci sono incontri per fare il punto della macchina organizzativa. Mi piace segnalare l’alta professionalità delle persone messe in campo dal Col. Si tratta di laici, in gran maggioranza volontari, impegnati anche nella Chiesa. La preparazione delle celebrazioni procede spedita, lo stesso vale per gli alloggi (scuole, parrocchie, famiglie), la ristorazione e i trasporti. In via di definizione anche

il “kit del pellegrino” che conterrà un oggetto dall’alto valore simbolico: un rosario in legno di ulivo realizzato da cristiani di Betlemme che vivono in particolari situazioni di disagio. I giovani saranno invitati a pregare per la pace usando proprio questa coroncina di ulivo.

Molto sarà definito per l’incontro preparatorio della Gmg che si terrà a Panama dal 7 al 9 giugno cui parteciperanno circa 300 delegati di pastorale giovanile da tutto il mondo. In questa occasione sarà presentato gran parte del programma delle Giornate delle diocesi, del festival delle vocazioni, mostrati i luoghi delle celebrazioni e delle confessioni. La Gmg di Panama prenderà forma davanti agi occhi dei delegati.

Alla preparazione logistica e organizzativa corrisponde anche un lavoro di formazione di chi dovrà occuparsi dei gruppi dei pellegrini?
Certamente. Stiamo lavorando anche alla formazione dei leader dei gruppi.

La Gmg non è un viaggio turistico ma un pellegrinaggio.

I giovani troveranno una grande organizzazione e ospitalità ma la sfida è anche quella di entrare nel clima di pellegrinaggio. Questo richiede uno stile di sobrietà, di essenzialità e di sacrificio da parte del partecipante-pellegrino.

Per quanto riguarda la sicurezza verranno messe in campo misure particolari?
Ogni evento di questo genere richiede le necessarie misure di sicurezza, come è giusto che sia. Panama non ha precedenti di attacchi terroristici, è un Paese dove si vive in tranquillità. Anche qui

il Col e la Polizia stanno facendo un ottimo lavoro. Tra i capi della Polizia molti sono impegnati nella vita delle parrocchie e questo è molto significativo.

Nella preparazione della Gmg sono coinvolti anche giovani di altre fedi e denominazioni cristiane?
Nella Gmg sono coinvolti, come volontari, anche alcuni giovani musulmani, ebrei, e di altre fedi. A gennaio, a Panama, ho incontrato un Comitato ecumenico-interreligioso in cui la convivenza tra i membri è ottima, come testimonia lo slogan “diversi ma non distanti”. Credo che quella di Panama donerà una bella testimonianza anche in questo campo.

Ogni Gmg riflette il carattere del Paese ospitante. Che Gmg sarà quella di Panama?
Come per Rio nel 2013, Panama sarà una Gmg dai ritmi latinoamericani, trascinante, piena di fede, contagiosa di gioia. Lo spirito latinoamericano che abbiamo visto a Rio si arricchirà dei caratteri caraibici della gente della zona. Sarà una nuova grande festa aperta a tutti i giovani del mondo.

Anche a Panama sono in programma le “Giornate nelle diocesi” che hanno lo scopo di favorire gemellaggi tra le Chiese locali e i pellegrini in arrivo…
Possiamo già dire che i pellegrini saranno ospitati anche in Costarica e Nicaragua. Nel mio viaggio a Panama dello scorso gennaio ho avuto modo di incontrare anche i comitati di questi due Paesi e di verificare il loro impegno per la Gmg. Religiosità, cultura e tradizioni saranno alla base della accoglienza dei pellegrini. I programmi delle Giornate nelle diocesi sono in via di definizione e nei prossimi mesi ne sapremo di più.

Sono state già definite le sedi degli eventi principali con Papa Francesco?
Già da diversi mesi è stato annunciato che gli eventi principali della Gmg dovrebbero avere luogo nella “Cinta Costera”, ma

il Comitato organizzativo e le autorità locali stanno valutando la possibilità di realizzare qualche evento in una sede diversa. Ma fino ad oggi la Cinta Costera, che possiamo considerare come la Copacabana di Panama, resta la sede principale anche perché coniuga al meglio spazi, accoglienza e sicurezza.

I giovani non troveranno tanta sabbia come a Rio de Janeiro ma saranno accolti dalla bellezza dell’oceano.

La Gmg è sempre preceduta dal pellegrinaggio della Croce e dell’icona mariana. A che punto è il cammino del simboli?
Il pellegrinaggio della Croce e dell’icona di Maria ha preso il via da Guadalupe, in Messico. Ha poi toccato, per la prima volta nella storia, Cuba, dove i simboli sono giunti l’11 ottobre e vi sono rimasti fino al 10 novembre. Da Cuba sono passati ad Haiti, nella Repubblica Dominicana e a Portorico. Attualmente il pellegrinaggio sta toccando il Guatemala. In ogni tappa registriamo tanto entusiasmo e tanta fede.

Sappiamo già quali saranno i temi delle catechesi e dove si terranno?
I temi delle catechesi sono collegati a quello della Gmg scelto dal Pontefice. Per Panama il passo di Luca (1,38): “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”. Si tratta di indicazioni semplici e sintetiche che devono essere stimolo al dialogo tra i giovani e i vescovi “catechisti”. I luoghi saranno parrocchie, chiese, scuole, palestre e centri di aggregazione di vario tipo.

La Gmg sarà preceduta dal Sinodo dei vescovi sui giovani, in ottobre. Come Dicastero come pensate di declinare i contenuti che emergeranno dal Sinodo all’interno della Gmg?
Papa Francesco, nel suo messaggio per la Gmg del 2017, ha chiesto sintonia tra il cammino verso il Sinodo e quello verso Panama. Un cammino dai tratti squisitamente mariani.

Il Sinodo è già in atto e i frutti si notano e si noteranno ancor di più con la Gmg.

Pensabile che l’esortazione post sinodale possa essere consegnata già durante la Gmg di Panama?
Dipenderà dal Santo Padre e dai lavori del Sinodo. Tutto il processo sinodale avrà delle risonanze nel contesto della Gmg a prescindere dalla presentazione – se ci sarà o meno – dell’Esortazione post sinodale.

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