L’Iraq ha perso il 40% della sua produzione agricola negli ultimi quattro anni in seguito al conflitto con il cosiddetto Stato islamico, che ha controllato a lungo vaste aree del Paese. A diffondere il dato, questa settimana, è la Fao, l’agenzia Onu per il cibo e l’agricoltura che ha partecipato, in Kuwait, alla conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Iraq. “Le violenze hanno costretto gli abitanti ad abbandonare fattorie, distruggere o danneggiare i raccolti”, fa sapere l’organizzazione in un comunicato: “Le infrastrutture, comprese quelle idriche, sono state danneggiate o distrutte. Le attrezzature agricole, i depositi di semi e cereali, i raccolti sono stati saccheggiati. Gli agricoltori non hanno potuto piantare per la prossima stagione agricola a causa del conflitto e della contaminazione delle terre con ordigni inesplosi. La produzione e la fornitura di cibo è stata compromessa e i prezzi di mercato del cibo sono cresciuti”. Per fare fronte a questa situazione, l’agenzia Onu ha elaborato un “Programma di recupero e resilienza per l’Iraq” per assistere 1,6 milioni di persone nel periodo 2018-2019. Il piano è stato presentato lunedì dal rappresentante Fao in Iraq Fadel El Zubi, che ha invitato i partecipanti alla conferenza in Kuwait a sostenerlo e finanziarlo.

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