Un altro importante passo avanti nella fusione tra anglicani e metodisti è stato compiuto durante il Sinodo generale, l’organo che guida la “Chiesa di Inghilterra”, riunito in questi giorni a Church House, a pochi passi dal parlamento di Westminster. Vescovi, pastori e laici, le tre assemblee, hanno approvato, con una maggioranza di due terzi, il rapporto “Mission and ministry in covenant” ovvero “Missione e ministero in alleanza” che propone che il leader della Chiesa metodista venga ordinato vescovo dalla gerarchia anglicana e che i pastori metodisti siano anche sacerdoti. Secondo gli oppositori della novità questa nuova formula per le ordinazioni sacerdotali diluirebbe il ministero anglicano. Un punto di vista non condiviso dal primate Justin Welby che, in un “tweet”, ha salutato il voto come “una risposta al comando di Dio che ci chiede, attraverso le scritture, di essere uniti nella diversità”. Il nuovo avvicinamento è motivato anche dal declino nel numero di fedeli e nelle vocazioni che rende indispensabile per le due chiese unire le loro forze. Oggi all’ordine del giorno i bambini Down. La Chiesa di Inghilterra è preoccupata per la decisione del servizio sanitario nazionale di introdurre un nuovo test, il “Non invasive prenatal test” (Nipt) che potrebbe portare alla completa eliminazione dei bambini affetti dalla Trisomia 21 e rendere la Gran Bretagna un paese “Down free” come l’Islanda e la Danimarca.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *