Filippo Passantino

Sono luci nella notte davanti ai porti d’attracco per i barconi. Li stringono tra le mani i migranti durante le loro traversate. Strumento per comunicare durante il loro percorso con le famiglie e, poi, per dare loro la notizia dell’arrivo nel Paese sperato. Gli smartphone oggi diventano un mezzo utile per loro per individuare anche dove si trova l’ambasciata o l’ospedale più vicino. Un servizio possibile grazie all’app “Migradvisor”, realizzata da Caritas Italiana con la collaborazione dell’ambasciata degli Stati Uniti in Italia e sviluppata da “InTime”. “Uno strumento per aiutare i migranti a orientarsi nel nostro Paese”, spiega Oliviero Forti, responsabile delle politiche migratorie di Caritas. Per Gloria Berbena, ministro consigliere per gli Affari pubblici dell’ambasciata degli Stati Uniti in Italia, “può aiutare a sviluppare un positivo processo di integrazione”.

Un supporto digitale per i migranti. Stazione Termini, Roma. John, eritreo, è appena arrivato dalla Sicilia, dov’è approdato nelle scorse settimane, scappando dal suo Paese d’origine. Ha bisogno di sapere quale sia la questura dove presentare la domanda di protezione internazionale. La risposta proviene dal suo smartphone: 800 metri da percorrere per raggiungere via san Vitale. Cliccando sulle indicazioni stradali gli verrà indicato il percorso passo dopo passo. Tra le informazioni subito disponibili anche il numero di telefono e l’indirizzo mail. A piazza Vittorio, sempre a Roma, Lin, cinese, da 8 anni in Italia, cerca la scuola d’infanzia più vicina in cui iscrivere sua figlia. Ecco la risposta: è la Pestalozzi, in via Montebello, a un chilometro da casa. Casi concreti che dimostrano la volontà di chi ha pensato “Migradvisor”.

“Abbiamo voluto offrire uno strumento per far sapere loro dove possono trovare servizi importanti di cui, di solito, si viene a conoscenza col passaparola”,

sottolinea Forti. Tra questi, i centri d’ascolto Caritas, ambasciate, prefetture, questure, uffici di polizia, ospedali, scuole e uffici postale. Un’altra sezione è riservata per le “situazioni di rischio”, in cui viene suggerito cosa fare, se si è minori, in caso di abusi, di sfruttamento e nelle situazioni di irregolarità. Infine, a disposizione dei migranti anche 12 numeri di emergenza.

Come l’applicazione è stata sviluppata. “Migravisor” funziona grazie a un sistema di geolocalizzazione, che permette di indicare i servizi più vicini, attivando sullo smartphone il gps, e come poterli raggiungere. Fondamentale la lingua.

L’applicazione può essere consultata in inglese, francese e arabo, oltre che in italiano.

Mette a disposizione dell’utente una banca dati di 74.000 informazioni relative a tutto il territorio nazionale, tratte da fonti ufficiali. Uno spazio dedicato ai suggerimenti è stato pensato per migliorare il servizio. Il raggio di copertura è di trenta chilometri. Se un’informazione non dovesse essere rapidamente consultabile, la si può cercare all’interno dell’app grazie alla funzione di ricerca con le parole chiave. Un modo per avere sempre una risposta pronta quando le strade reali e virtuali diventano un labirinto.

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