Abbiamo intervistato per la nostra rubrica Guenter Bartussek

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Nato ad Augusburg (Augusta Vindelicorum) città fondata dall’imperatore Augusto, dopo gli studi umanistici,  Guenter Bartussek evidenzia interessi per il latino ed il tedesco antico. Sceglie l’Italia  come sua seconda patria e affronta i temi del libro giallo con sfondo ironico sullo sfondo di città picene.  Ripatransone, il suo luogo di ispirazione.

Come nasce l’idea di scrivere?
L’ idea di scrivere un libro è nata fin da giovane. A scuola, nel corso degli studi , dovevo leggere molti  libri  “classici”:  mille  pagine, noiose, e spesso incomprensibili tanto che era necessario  recarsi in un seminario per comprendere  i testi.
Oggi mi  piace scrivere storie  semplici, divertenti, ma anche eccitanti e con un nucleo della mia filosofia. Il mio motto preferito  fin da giovane  è “Carpe diem” di Orazio, utilizzato in un modo semplice nella vita di tutti i giorni

Ad esempio, ho descritto la storia di un bagnino di Grottammare che discute   delle paure della vita con un  avvocato malato terminale e dice finalmente: ” l´unica cosa che mi fa paura : morire in  un incidente e non riuscire  a spendere gli  ultimi soldi nella mia tasca!”

Sei nato in Germania in una città fondata da Augusto imperatore, cosa rimane di questa esperienza?
Ammiro l’arte di scrivere in lingua latina da parte degli scrittori antichi.  Il latino  mi ha anche insegnato  l’ italiano: non ho fatto corsi di lingua italiana, ma solo utilizzato  le conoscenze del latino. Questo aspetto influenza anche i miei libri che solitamente  iniziano con una prefazione  con “dattili” nel piede antico dell’ esametro, ovvero versi tradizionali usati nella scrittura  antica greca e romana.

Nei tuoi libri, “gialli con sfondo ironico, parli spesso del Piceno, dei nostri vini,   di Ripatransone, Grottammare, Offida. Cosa ti affascina del nostro territorio?
Ho cominciato con una trilogia sulle avventure di Axel Bergmann, quarantenne avvocato di Monaco, tipico tedesco con un carattere mediocre, grigio e noioso.
Nel primo libro, ” Cappuccino”, Bergmann  giunge per caso a Terrazza sul mare, un piccolo villaggio delle Cinque Terre, senza rete telefonica, senza macchine e  senza che lui sapesse nulla  di quei luoghi.
Inizia a  conoscere  lo stile italiano di vita con un nuovo amore, la barista Maria. Ma il suo passato lo insegue:  sua moglie , che gli dà la caccia con l’aiuto della mafia, lo rintraccia nel suo nuovo paradiso.   Finale burrascoso con  la fuga che  riesce grazie ad una piccola barca sul mare tirreno.
Il secondo libro,” Caffè corretto” è  un ” road movie “: Axel e Maria fuggono  a Roma e poi  in un vecchio monastero dell’ Apennino, che conserva l’antico  segreto della  coltura  di tartufi. Ma gli inseguitori  sono sulle loro tracce e li inseguono fino a  Campo Grande , fin nelle Marche, nelle cittadine di  Campofilone e Ripatransone.  Axel e Maria riescono a  sbarrazarsi degli  inseguitori riuscendo a tornare  a Terrazza sul Mare,  nelle Cinque terre. Happy End!
Pensa il lettore , ma il terzo libro resetta la storia?  In ” Deja Vu”, infatti,  Axel Bergmann si sveglia a Monaco nel letto vicino a la sua moglie e pensa d´avere solo sognato  tutte le avventure dei due libri precedenti.
Poi, un  suo amico  medico gli comunica  il sopraggiungere di una malattia  mortale;

Axel rifiuta sia la  radioterapia che la  chemioterapia e decide di spendere la sua ultima estate in Italia.Il destino lo guida fino alla  costa adriatica dove  stranamente incontra persone, luoghi  e situazioni che aveva vissuto nei sui sogni. Il viaggio termina in una villa sulla spiaggia  di Grottammare . Qui incontra un nuovo  amore e un nuovo amico, il bagnino Manfredo.

La sua ultima estate diventa piena di avventure, riconoscimenti e  di risposte per le domande della sua  vita. Grande finale con tutte le tre donne amate nella  sua vita ed esito inaspettato.

Il quarto libro  è ” La vendetta tarda del Duce”:  inzia una serie con due  nuovi personaggi:

l’ex giornalista Cesare Baldo, attualmente  spazzino del comune di Ripatransone e Brutus, il suo carlino grasso. La coppia ogni giorno cammina per le strade e conosce avvenimenti, relazioni, tracce di vita, attraverso i  rifiuti e le cose senza valore raccolte   in questo piccolo cosmo di Ripatransone.

Quando muore il dottor  Curtis, chirurgo esteta e inventore tedesco, che ha intenzione di  costruire una clinica estetica nel terreno del monastero vecchio, Cesare non crede si tratti di  un incidente, come il commissario.
Con l´aiuto di un diario, che trova nei rifiuti del convento e di suoi undici amici di Bar Centrale,

riscopre un segreto antico, che ha origine nella seconda  guerra mondiale e sta in rapporto con la liberazione di  Mussolini da Campo Imperatore/ Gran Sasso il 12.9.1943.
Nell libro quinto,” In vino veritas” racconto una storia legata al vino della zona: come forma le persone, come tratta le sue vite e  destini : alcuni Cacciatori trovano il corpo  morto di Dr. DeAngelis, direttore della “Cantina sociale delle valli ripane” in un calanco sotto la cantina.  Assassinio, incidente, suicidio? Che segreto si trova nella cantina con tutti quei soldi giunti all’improvviso? Che fanno i cinesi a Ripa? Tante domande  per Cesare e Brutus, perche il commissario segue una traccia falsa, come sempre.

Definisci i tuoi libri “gialli con sfondo ironico; letture intense, ma non pesanti”. Ce ne parli?
Non scrivo  letteratura profonda : vorrei divertire il lettore e regalargli un avventura sempre con pizzico di ironia e  forze giungeranno nei tuoi sogni  alcune  idee per  cambiare o migliorare il tuo stile di vita…
Mi piace scrivere in maniera semplice,  ma in un linguaggio eccezionale e insolito, che attragga  il lettore: costruzioni insolite, vocaboli nuovi  ravvivando  quelli dimenticati.
In  miei libri si possono leggere in mezza giornata in terrazza con un bel bicchiere di vino e  la notte si  può dormire tranquilli,  senza paure  perchè anche le morti avvengono  nello stile complice  del libro giallo, non in quello  di un ” Thriller”.

Il tuo libro piu’ sofferto e quello che ti ha dato piu’ soddisfazioni?
Il primo libro è stato per me il piu importante, perchè  ho pensato per tanti anni di  scriverlo e non avevo mai il  tempo per realizzarlo. Nel  2013 ho avuto la possibilità  di rimanere  due  settimane da solo nella nostra casa di  Ripatransone ed è partito il progetto! Da allora  mi concedo  una volta all’anno una pausa e vado a Ripa per scrivere un nuovo libro. Due settimane sono sufficienti, se non sono interrotto e disturbato.  Nei giorni  in cui scrivo,  non esco e mangio a casa solo merende. Ma ho bisogno sempre di un bel vino bianco della zona per la  creatività. Poi,  lascio “maturare”  il manoscritto per 2 – 3 settimane; successivamente,  passo alla correzione delle bozze, organizzo la stampa  e, alla fine, regalo le copie ad amici e vicini. “Fattoria propria”  dall’ inizio alla fine,  senza casa editrice. 

Cosa ti interessa mettere in luce nei tuoi scritti? Quali temi affronti?
Le differenze dello stile di vita tedesca e  quella italiana sono sempre un tema nelle storie che racconto. Io preferisco lo stile italiano,  per questo motivo   10 anni fa ho ristrutturato insieme a  mia moglie un casolare vicino Ripatransone.  Siamo   qui nelle Marche il piu’spesso che possiamo.  La gente, la zona con mare, colline, montagne e la tradizione di cultura , cibi e  feste: ogni cosa sembra  particolare! Con noi arrivano sempre più spesso nelle Marche  anche amici,  familiari e ospiti. Alcuni di loro sono ispirati dai miei libri: prendono il caffè nel Bar Centrale e vedono tutti gli edifici descritti  nei libri. In questi momenti, sono parte della storie raccontate e sempre sorpresi  del fatto che la realtà possa essere piu’ bella  della   fantasia e immaginazione.

I tuoi  ricordi  piu’ belli  legati all’arte, alla cultura. Il riconoscimento più gradito?
La risonanza dei libri che riscontro  in Germania è travolgente: amici, che non hanno letto per anni, sono tornati   di nuovo alla lettura  e attendono con impazienza il prossimo libro. Per questo non mi fermo e il sesto è  già in pianificazione!

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