Con il saluto iniziale del sacerdote – “Il Signore sia con voi” – a cui l’assemblea risponde “e con il tuo spirito”, “stiamo entrando in una sinfonia, nella quale risuonano varie tonalità di voci, compresi tempi di silenzio, in vista di creare l’accordo tra tutti i partecipanti, cioè di riconoscersi animati da un unico Spirito e per un medesimo fine”. Lo ha spiegato il Papa, che nella catechesi dell’udienza di ieri, dedicata ai riti d’introduzione della Messa, ha fatto notare che “il saluto sacerdotale e la risposta del popolo manifestano il mistero della Chiesa radunata. Si esprime così la comune fede e il desiderio vicendevole di stare con il Signore e di vivere l’unità con tutta la comunità. E questa è una sintonia orante che si s sta creando, e che presenta subito un momento molto toccante, perché chi presiede invita tutti a riconoscere i propri peccati”. “Tutti siamo peccatori”, ha proseguito Francesco a braccio: “Forse qualcuno di voi non è peccatore? Se non è peccatore, alzi la mano”, il dialogo con i fedeli. “Non ci sono mani alzate, va bene, avete buona la fede”, il commento del Papa sempre fuori testo: “E per questo all’inizio della Messa chiediamo perdono. È l’atto penitenziale”. “Non si tratta solamente di pensare ai peccati commessi, ma molto di più”, ha precisato Francesco annunciando che sarà questo l’argomento della prossima udienza: “È l’invito a confessarsi peccatori davanti a Dio e ai fratelli, con umiltà e sincerità, come il pubblicano al tempio”. “Se veramente l’Eucaristia rende presente il mistero pasquale, vale a dire il passaggio di Cristo dalla morte alla vita, allora la prima cosa che dobbiamo fare è riconoscere quali sono le nostre situazioni di morte per poter risorgere con lui a vita nuova”, ha proseguito il Papa sottolineando l’importanza di questo gesto. “Andiamo passo passo”, ha annunciato a braccio a proposito del prossimo argomento dell’udienza. “Mi raccomando”; l’ultimo invito a braccio sul tema toccato poco prima nella catechesi: “Insegnate bene ai bambini a fare il segno della croce”.

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