“Le leggi non nascono perfette, vanno integrate e perfezionate. L’obiezione di coscienza è un diritto fondamentale. Non va riconosciuto soltanto alla persona ma anche a livello di strutture”. Lo ha detto ieri pomeriggio il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, parlando di biotestamento a margine della conferenza “Il nuovo volto dell’integrazione”, organizzata dalla Cisl, a Roma. Il porporato ha indicato un rischio possibile: “Se in una struttura cattolica non viene riconosciuta l’obiezione di coscienza, allora le chiudiamo tutte. E questo credo che non lo voglia nessuno. Si cercherà quindi di fare un cammino insieme, di perfezionare”. Il presidente della Cei non nasconde il “pericolo di una deriva verso l’eutanasia” con la legge recentemente approvata. Per questo motivo, “abbiamo ribadito i diritti fondamentali che per noi sono irrinunciabili, come l’idratazione e la nutrizione, le cure palliative. Il tutto finché possibile. Siamo d’accordo che l’accanimento terapeutico non è rispettoso della persona. Ma questo lo aveva già detto Paolo VI”.

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