In collaborazione con l’Unhcr, il 14 dicembre il Moas ha inaugurato la sua prima missione aerea con un volo che ha evacuato dalla Libia 74 rifugiati particolarmente vulnerabili. Si tratta di 51 bambini, 22 donne ed un uomo. Il volo è partito da Tripoli alle ore 22 ed è atterrato a Niamey, capitale del Niger, nelle prime ore di venerdì mattina. “Sono felice di riferire che sono stati evacuati dalla Libia e portati al sicuro in Niger. Meno di 24 ore fa erano ancora detenuti in Libia, ma adesso hanno ritrovato la speranza”, ha detto Vincent Chochetel, inviato speciale dell’Unhcr per la situazione nel Mediterraneo Centrale: “Questa evacuazione non sarebbe stata possibile senza il sostegno delle autorità e dei nostri partner, fra cui Moas, in Libia”. I rifugiati, tutti di nazionalità eritrea o somala, saranno ospitati in centri di accoglienza a Niamey. I bambini saranno accolti in centri specializzati dove potranno usufruire di assistenza adeguata, supporto psicosociale ed attività ricreative. L’Unhcr stabilirà poi l’opzione migliore per la reintegrazione di ciascuno. Lunedì l’Unhcr ha lanciato un appello urgente affinché si rendano disponibili 1.300 posti per l’evacuazione e la reintegrazione di rifugiati attualmente in Libia entro la fine del marzo 2018. Riconfermando il proprio impegno nel cercare soluzioni a lungo termine alla crisi migratoria europea, Moas offrirà il suo supporto operativo nei voli di evacuazione. “Questi voli di evacuazione rappresentano un’evoluzione dei servizi Moas per i rifugiati che si trovano in pericolo”, ha affermato Christopher Catrambone, fondatore di Moas, riferendosi al fatto che i rifugiati sono rinchiusi in centri di detenzioni in Libia: “Grazie all’ottimo sforzo di coordinamento fra Moas e l’Unhcr, siamo riusciti ad alleviare le loro sofferenze e restituire loro speranza e dignità”.

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