di Iva Mihailova

SOFIA –  Sono alcune delle persone più vulnerabili nella società bulgara e sicuramente il gruppo più numeroso, anche se a volte rimangono invisibili e chiusi nella solitudine. Sono gli anziani in Bulgaria che invece, al tramonto della vita, meriterebbero un’attenzione particolare.Gli anziani rappresentano il 21% della popolazione del Paese balcanico ma quasi la metà vive sotto la soglia della povertà – equivalente a 150 euro al mese.Il 40% degli over 65 invece, campa con una pensione sotto i 100 euro. Per questo aiutare gli anziani è una priorità assoluta per la Caritas in Bulgaria.

“Mentre per i bambini in difficoltà e le persone disabili, lo Stato offre diversi tipi di sussidi, per gli anziani in Bulgaria non c’è un’assistenza medico-sociale che risponda ai loro bisogni”- così il segretario generale della Caritas in Bulgaria Emanouil Patashev spiega la scelta di mettere un accento speciale sugli anziani tra gli altri bisognosi ai quali l’organizzazione tende la mano. “Ci siamo accorti che oltre i disagi economici molti anziani vivono in solitudine, non hanno parenti o loro sono nelle grandi città oppure all’estero e con l’arrivo delle malattie la loro autosufficienza si restringe” – aggiunge. Con una pensione di 75 euro l’anziano medio bulgaro non può permettersi una badante e così si arriva alla costrizione di finire in un istituto.

Una testimonianza ne è la storia di Nadka Petkova, della città di Rakovski, vicino a Plovdiv. La signora ha 84 anni ed è vedova da 35, dai suoi tre figli è rimasta viva solo la figlia che fa fatica ad aiutarla a causa della sua età. Nadka usa solo una camera dalla sua casa piccola – soprattutto l’inverno quando fa abbastanza freddo. “Passo le giornate tra questi quattro muri – mi alzo, mi faccio un tè, poi pian piano mi cucino qualcosa, guardo la TV e così passano le giornate”- racconta l’anziana al Sir.

Con la vecchiaia arrivano anche i problemi di salute – Nadka ha una pressione molto alta, l’asma per la quale usa un apparecchio, discopatia ecc. Per questo si è rivolta alla Caritas: “non sapevo dove cercare aiuto, misurare la pressione, controllare che tutto vada bene. Sono cose semplici senza le quali però alla mia età si rischia moltissimo”.

Il servizio per anziani della Caritas si chiama “Cure a domicilio” e consiste in équipes mobili, composte da un’infermiera e un assistente sociale che visitano regolarmente gli anziani, li aiutano per i loro bisogni di salute anche con interventi medici,  fanno loro la spesa, danno una mano per pulire la casa, li accompagnano dal medico o in ospedale.

“Tutti gli anziani che assistiamo sono poveri e, alcuni, anche così malati da non potersi alzare dal letto. Altri stanno meglio ma hanno diversi bisogni e la cosa più importante per loro e poter rimanere nella propria casa e sentirsi accompagnati”, continua Patashev.

Nel sistema sanitario e sociale bulgaro non esiste un’assistenza medico-sociale a domicilio per gli anziani e il servizio della Caritas colma questa lacuna, ma per la mancanza di fondi è difficile estenderlo a nuovi anziani.“Molte persone ci chiamano e chiedono un’assistenza per i loro parenti anziani a pagamento, ma noi rifiutiamo, altrimenti il nostro aiuto si trasformerebbe in un modello economico a scapito dei poveri”, spiega il segretario generale della Caritas.

Le spese per il servizio al mese sono 90 leva pari a 45 euro ma gli anziani pagano una tassa simbolica da 5 a 10 euro. “Soprattutto a ridosso del Natale facciamo una campagna per la raccolta fondi, abbiamo diversi partner tra cui banche, tre televisioni nazionali, la radio, diversi media e la sensibilità della gente è aumentata negli anni”, spiega Patashev. Con la campagna finanziano la metà dei centri che si occupano del servizio degli anziani. Con “Cure a domicilio” la Caritas Bulgaria arriva in 14 località in Bulgaria.

Un altro aspetto che contraddistingue il servizio della Caritas è la professionalità. Il modello base è l’esperienza tedesca, in Germania però il servizio è finanziato dallo Stato. “Da anni facciamo questa battaglia con lo Stato, perché come dice Papa Francesco gli anziani sono ‘un tesoro prezioso, indispensabile per guardare al futuro con speranza e responsabilità’, ora si stanno adottando delle nuove strategie a livello governativo, speriamo in una mano da parte delle autorità per poter estendere il servizio ad altri anziani”, conclude Patascev.Per gli anziani gli incontri con gli operatori della Caritas si trasformano in un segno di speranza, in attesa di visitatori regolari che li sorreggano nelle difficoltà.Così si sentono importanti, sanno di contare per qualcuno e il sorriso ritorna sulle loro labbra.

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