Di Paola Travaglini

MONTEPRANDONE – Nella parrocchia Sacro Cuore di Centobuchi, è stato celebrato il trecentennario della nascita di Francesco Antonio Marcucci.
L’evento, ha visto la partecipazione non solo di molti cittadini che sono rimasti entusiasti nel festeggiare il fondatore delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione a cui sono molto grati, ma anche dei bambini della scuola materna vestiti con i loro grembiulini bianchi.

Presente la consigliera della Madre Generale che ha ringraziato il parroco don Alfonso Rosati e, visto che il giorno coincideva con un battesimo, e un cinquantesimo anno di matrimonio, ha voluto ringraziare il Signore per il dono della vita e della fedeltà.

Nella cattedrale, la messa in suo onore invece, è stata celebrata il 26, ed è stata presieduta dal vescovo Mons. Carlo Bresciani con la partecipazione dei sindaci dei vari comuni della diocesi dove le suore hanno svolto il loro servizio apostolico.

La vita del Venerabile Francesco Marcucci, fu caratterizzata non solo da una profonda ricerca del sacro, ma anche da un amore filgliale, verso la “Nostra Signora”o “condottiera”che fece anche aggiungere come immagine allo stemma vescovale.

Si impegnò, inoltre, nella lotta all’ignoranza del popolo soprattutto in ambito religioso.

Fu il fondatore della Congregazione delle Pie Operaie dell’Immacolata Concezione l’ 8 dicembre 1744.
L’ordine fondato aveva come scopo quello di promuovere il progresso della dignità della donna di ogni ceto ed età ,mediante l’istruzione e l’ educazione, senza essere discriminata.
Intraprese anche delle missioni, predicando non solo nel Piceno ma anche in Abruzzo.
E’ ricordato per essere stato una personalità brillante e rappresentativa del diciottesimo secolo.

“La nostra comunità è onorata dalla presenza di alcune suore che, nella preghiera, nel silenzio e nella operosità continuano nel tempo l’opera iniziata da Francesco Antonio Marcucci facendo conoscere, amare e vivere le eccelse vitù di Maria.”-ha detto una catechista.

Durante la celebrazione, ci si è soffermati su alcune parole del Marcucci:
“La navicella della vita, anche se scossa e mandata qua e là, in alto e in basso dalle onde, non rimane mai oppressa e annegata se la Regina del cielo regola il timone, ne è condottiera e ne regola il cammino.”

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