Di Giancarla Montali

DIOCESI – Sabato 3 dicembre la Scuola di formazione teologica diocesana ha vissuto una giornata d’istruzione a Ravenna.

La scelta è stata orientata da un duplice intento: oltre alla visita delle città, uno scambio culturale con la S.F.T. locale per conoscenza, scambio, confronti e riflessione teologica sull’arte cristiana attraverso i mosaici di Ravenna.

Ci hanno accompagnato e guidato il Direttore della S.F.T. Don Gian Luca Pelliccioni e il Vice Direttore Don Lorenzo Bruni.

A Ravenna ci ha accolto invece Don Christian Cerasa, parroco della Chiesa della Madonna della Neve a Cervia.
La Direttrice della locale S.F.T. “San Pier Crisologo’ la Dott.ssa Simona Sala ci ha accolti nel Seminario Vescovile per uno scambio di informazioni ed opinioni circa l’organizzazione e i principi ispiratori delle rispettive scuole.

L’itinerario formativo della SFT di Ravenna prevede due ore di lezione a settimana che vanno dalla introduzione alle Sacre Scritture, alla introduzione alla liturgia pastorale, alla teologia morale e un corso speciale su famiglia, figli, società: corsi singoli, ma di più ampio respiro rispetto ai corsi organizzati dagli specifici uffici pastorali.

Don Gian Luca dopo aver illustrato l’organizzazione della nostra scuola, auspica un Convegno di tutte le S.F.T. italiane come incontro di realtà diverse per un obiettivo comune.

Dopo la Celebrazione Eucaristica in Duomo presieduta da Don Gian Luca e concelebrata da Don Lorenzo Bruni abbiamo avuto l’onore del saluto del Vescovo di Ravenna, Mons. Lorenzo Ghizzoni, già docente del nostro Vescovo Carlo, che ha sottolineato la necessità della formazione teologica aperta anche ai laici in un momento storico in cui il numero dei sacerdoti è in calo, mentre aumentano compiti e responsabilità affidati loro, in linea con gli orientamenti della Chiesa “Popolo di Dio” in cui tutti sono invitati a partecipare ed operare, senza distinzioni tra docenti e discenti.

Dopo un breve momento conviviale, il Prof. Giovanni Gardini, docente di iconografia e archeologia cristiana, ci ha guidato nel percorso teologico attraverso i mosaici del Battistero Neoniano, della Basilica di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia, perché “la pittura , per quanto silenziosa su una parete, è in grado di parlare e di recare grandissimo giovamento” (Gregorio di Nissa). Secondo le parole di Don Ennio Rossi direttore dell’Opera di religione della Diocesi, il percorso delle basiliche paleocristiane di Ravenna è un Vangelo raccontato con l’oro e la pietra in un universo in cui si respira il cristianesimo delle origini e la Parola dei Padri della Chiesa.

Un percorso tematico consapevole che parte dal Battistero Neoniano o degli Ortodossi ,che celebra la fede nel Battesimo, fondamento della vita cristiana e che nella sua cupola ci presenta la più antica immagine del battesimo di Cristo che abbiamo, alla Basilica di San Vitale che annuncia la fede nell’Eucarestia, poiché i mosaici di San Vitale si possono leggere come una preghiera eucaristica interpretata dalle figure imperiali di Giustiniano e Teodora e del loro corteo.

Da San Vitale al Mausoleo di Galla Placidia, nato come tomba, che suggerisce il tema, cioè la vita oltre la morte.
Nella lunetta sopra la porta di ingresso un Cristo giovane e bello, vestito di porpora e non come pastore , è il pastore buono che dà la vita per le pecore ” io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me “. Egli non è il buon pastore della pecorella smarrita. E così ci chiama accanto a lui nella vita eterna.

Al termine della bella e lunga giornata abbiamo fatto il nostro rientro in diocesi.

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