Di Paola Travaglini

MONTEPRANDONE – “Poveri siamo noi amati da Dio, dalla Chiesa, dai fratelli, povere sono tutte quelle persone a cui la vita ha portato: sofferenza, disagio, emarginazione. Nell’ascolto della parola e nella forza dell’Eucarestia offerta e ricevuta, chiediamo il dono dello Spirito Santo per essere capaci, singoli e comunità, di una risposta di amore non solo a parole ma anche con i fatti”.
Con queste parole, domenica 19 novembre, il parroco della Chiesa Sacro Cuore di Monteprandone, Don Alfonso Rosati, ha aperto la celebrazione della I Giornata Mondiale dei Poveri istituita da Papa Francesco.
Don Alfonso: “Con la solennità della prossima settimana di Cristo Re, siamo chiamati alla chiusura dell’anno liturgico e a fare perciò un pò i conti di come abbiamo accolto e vissuto la parola di Dio in questo anno”.

“Nella nostra comunità stiamo iniziando la Novena in onore di San Giacomo della Marca – ha affermato il parroco del Sacro Cuore – che ha messo a frutto i propri talenti per raccontare e seminare gioia durante il suo cammino.
Ognuno di noi è dotato di talenti che il Signore mette a disposizione, sta a noi farli fruttare facendo del bene; se rimaniamo fermi, come l’ultimo servo per la paura di sbagliare, non arricchiremo né noi stessi e né gli altri.
San Giacomo invece si è reso disponibile per portare nel mondo il messaggio di Dio e celebrarlo ci raccoglie insieme come comunità.
Papa Francesco ha voluto questa giornata proprio per far capire che ognuno di noi ha delle povertà che non sono sempre solo quelle economiche. Questa giornata non può non aprire orizzonti nuovi. È l’amore di Dio che deve prevalere”.

Al termine della celebrazione Don Alfonso ha reso noto il bilancio della Caritas affermando: “questo prezioso servizio può fare tanto ma non si può sostituire alla comunità.”

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