“Inorridito”. Così si è detto ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “di fronte alle notizie e ai filmati che mostrano migranti africani in Libia venduti come schiavi”. Guterres ha chiesto “a tutte le autorità competenti di indagare su queste attività senza indugio e di consegnarne i responsabili alla giustizia”. “La schiavitù non ha posto nel nostro mondo e queste azioni sono tra gli abusi più gravi contro i diritti umani e possono essere annoverati tra i crimini contro l’umanità”. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha esortato inoltre “ogni nazione ad adottare e applicare la Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale e il protocollo sulla tratta di persone” e tutta la comunità internazionale a “unirsi nella lotta contro questo flagello”. Guterres ha anche fatto riferimento alla necessità di “affrontare i flussi migratori in modo olistico e umano”. Tre le vie secondo il segretario Onu: la “cooperazione allo sviluppo che affronti le cause profonde” delle migrazioni; un “significativo aumento di tutte le possibilità di migrazione legale”; una cooperazione internazionale “rafforzata nel reprimere i contrabbandieri e trafficanti e tutela dei diritti delle loro vittime”.

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