Di Silvio Giampieri

MARCHE – Mercoledì 8 Novembre la comunità del Pontificio Seminario Regionale di Ancona, ha ricevuto una gradita visita, quella del Cardinale Montenegro. Il presule infatti era reduce da un incontro a Loreto e si apprestava a partecipare all’indomani all’inaugurazione della nuova Caritas diocesana di Jesi. Accompagnato dal vescovo Rocconi e da altri collaboratori di questa diocesi, ha potuto quindi intrattenersi a cena con i seminaristi e successivamente, per un breve incontro formativo.
Il Cardinale ha spiegato quale sia l’importanza fondamentale per la vita di una parrocchia, avere un servizio Caritas attivo ed efficiente. Infatti come la comunità parrocchiale spesso offre servizi come quello della catechesi oppure agli ammalati, ma è altrettanto importante che si provveda in modo concreto anche ai bisogni dei più poveri. Come il Vangelo ci insegna la fede senza le opere non ha un valore concreto. “La carità non si può delegare poiché essa costituisce il termometro della fede”. Accanto a questi consigli per la pastorale, che tutti siamo chiamati a vivere come cristiani, il Cardinale ha voluto raccontare anche la propria esperienza come Vescovo di Agrigento. Della sua diocesi infatti fa parte anche l’isola di Lampedusa e le altre coste che sono interessate dagli sbarchi di tanti migranti. Questo passaggio è stato molto toccante poiché tante situazioni che il Cardinale si è trovato davanti agli occhi e molte testimonianze ascoltate, sono state davvero agghiaccianti. Purtroppo la nostra indifferenza spesso è più forte di queste notizie che ci giungono circa la sofferenza di così tante vite umane, che spesso trovano la loro tragica fine in mare.
L’augurio per tutti è stato quello di poter crescere nel servizio al prossimo, in modo da essere capaci di piccoli gesti quotidiani come di azioni più eroiche, per il bene di coloro che soffrono.

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