“La fede che professiamo nella risurrezione ci porta ad essere uomini di speranza e non di disperazione, uomini della vita e non della morte, perché ci consola la promessa della vita eterna radicata nell’unione a Cristo risorto”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Messa in suffragio dei cardinali e vescovi nel corso dell’anno, celebrata nella basilica di San Pietro, ha esortato ad “assumere un atteggiamento di fiducia di fronte alla morte”: Gesù, infatti, “ci ha dimostrato che essa non è l’ultima parola, ma l’amore misericordioso del Padre ci trasfigura e ci fa vivere la comunione eterna con lui”. “Una caratteristica fondamentale del cristiano è il senso dell’attesa trepidante dell’incontro finale con Dio”, ha detto Francesco, citando le parole del Salmo: “L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?”. “Sono parole poetiche che interpretano in maniera commovente la nostra attesa vigilante e assetata dell’amore, della bellezza, della felicità e della sapienza di Dio”, ha commentato. Parole, queste, che per il Papa “si erano impresse nell’anima dei nostri fratelli cardinali e vescovi che oggi ricordiamo: essi ci hanno lasciato dopo aver servito la Chiesa e il popolo loro affidato, nella prospettiva dell’eternità”. “La speranza non delude”, ha ribadito Francesco sulla scorta di Paolo: “Sì, non delude! Dio è fedele e la nostra speranza in Lui non è vana”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *