“È di questi uomini e di queste donne missionari che ha bisogno il nostro mondo. Uomini e donne che non vogliono lasciare nessuno ai crocicchi delle strade; uomini che desiderano per tutti l’esperienza della festa, cioè di una vita riuscita”. I missionari, ha detto, sono uomini e donne che “si spendono perché l’invito del Signore possa essere ascoltato da tutti, soprattutto da quanti, per le situazioni nelle quali vivono, ritengono di essere esclusi per sempre dalla festa; ritengono cioè che per loro esistono solo crocicchi e soltanto luoghi senza speranza”.
“La passione di tanti uomini e donne, religiosi e laici, ha tenuto e continua a tenere vivo il sogno di Dio che continua a ripetere a noi – come recita lo slogan scelto per questa 91a giornata mondiale missionaria – ‘La messe è molta’ – ha osservato mons. Galantino -. Un modo per invitare i credenti a tenere costantemente l’orecchio ed il cuore tesi all’invito del Signore, a convincerci che il Signore non chiama i perfetti e che la sua chiamata deve metterci in cammino verso quanti vengono ancora spinti a vivere ai crocicchi di una vita senza dignità e lontana dalla luce del Vangelo”.

Il “senso della missione” è “un Dio che prepara un banchetto e vuole che la sala nella quale Lui dà la festa sia colma”: così si è espresso mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante l’omelia nella messa presieduta nella cattedrale di Brescia, trasmessa in diretta su Rai Uno nell’ultima giornata del Festival della Missione che si è svolto nella città lombarda dal 12 al 15 ottobre. “Ecco chi è il nostro Dio: un Dio che apre strade nuove davanti a noi, ci chiede di percorrerle e aiutare altri a percorrerle – ha detto -. Vuole che la gioia di stare con Lui e di condividere il suo modo di vedere e vivere la vita appartenga davvero a tutti. Ci chiede di farci missionari; cioè di metterci al suo fianco perché a tutti arrivi l’invito alla vita piena in Cristo”. “È questo il sogno di Dio – ha aggiunto – ed è per questo che Lui continua a chiamare alla missione: perché nessuno resti ai crocicchi delle strade, luoghi della speranza negata e luoghi della festa mancata”. Quando “ci alziamo per andare all’altare – ha ricordato il segretario generale della Cei -, non lo facciamo perché siamo migliori degli altri, ma solo perché siamo tra i tanti che il Signore ha scovato nei crocicchi delle strade, li ha chiamati ed ora li spinge a mettersi in cammino perché altri facciano esperienza della vicinanza amorevole del Padre”. Durante la celebrazione è stato dato il mandato ai missionari in partenza e rinnovato il mandato a tutti i missionari presenti.

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