“Non solo nella dottrina, ma anche nella vita e nel culto viene offerta ai credenti la capacità di essere Popolo di Dio”. Nel discorso di chiusura dell’incontro promosso in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, il Papa ha scelto una frase della Dei Verbum per sintetizzare “la natura e la missione della Chiesa”.

“La Parola di Dio non può essere conservata in naftalina come se si trattasse di una vecchia coperta da proteggere contro i parassiti!”, ha ammonito: “La Parola di Dio è una realtà dinamica, sempre viva, che progredisce e cresce perché è tesa verso un compimento che gli uomini non possono fermare”. Questa “legge del progresso”, secondo la “felice formula di san Vincenzo di Lérins”, per Francesco “appartiene alla peculiare condizione della verità rivelata nel suo essere trasmessa dalla Chiesa, e non significa affatto un cambiamento di dottrina”. “Non si può conservare la dottrina senza farla progredire né la si può legare a una lettura rigida e immutabile, senza umiliare l’azione dello Spirito Santo”, la tesi del Papa, che sulla scorta del documento conciliare ha ricordato che Dio “non cessa di parlare con la Sposa del suo Figlio”. Una voce, questa, che per Francesco “siamo chiamati a fare nostra con un atteggiamento di religioso ascolto, per permettere alla nostra esistenza ecclesiale di progredire con lo stesso entusiasmo degli inizi, verso i nuovi orizzonti che il Signore intende farci raggiungere”.

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