È aumentata in Italia l’intolleranza verso gli immigrati. La migrazione da Paesi islamici rappresenta una minaccia per l’occidente (60,8%) e l’islam appare una religione troppo tradizionalista e incapace di adattarsi al presente (65,5%). La percezione invece nei confronti degli ebrei è rimasta pressoché invariata a distanza di 10 anni, segno che gli ebrei rappresentano nell’immaginario collettivo italiano qualcosa di fisso che prescinde dagli episodi dell’attualità, della politica, dell’economia. È quanto emerge da una ricerca presentata questa mattina a Roma dal titolo “Opinione e stereotipi degli italiani: dagli immigrati agli ebrei”, condotta dalla Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea) e dalla società di analisi e ricerca di mercato Ipsos. Il tema di maggiore attualità, rilanciato dai media e sfruttato dalla propaganda politica riguarda l’immigrazione e la risposta che si ritiene adeguata ad affrontarla. Il tema compare al terzo posto tra le priorità citate spontaneamente dagli intervistati, dopo l’occupazione e la crisi istituzionale. E se nel 2012, l’immigrazione veniva citata come “preoccupazione” solo dall’1% degli intervistati, la percentuale sale al 35% nel 2017. Segno – spiega Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos – di “una preoccupazione crescente”. Dalla ricerca emerge infatti che per molti in Italia ci sono troppi immigrati (completamente d’accordo il 41,8% e abbastanza d’accordo il 28,2). L’immigrazione ha messo a dura prova i servizi pubblici (completamente d’accordo 37,6 e abbastanza d’accordo 32,9) e il mercato del lavoro ma c’è anche un quarto circa degli intervistati che esprime un giudizio positivo: l’immigrazione è un bene per l’economia e contribuisce alla sprovincializzazione del Paese.
Riguardo all’accoglienza, dalla ricerca emerge che due gruppi numericamente equivalenti si contrappongono: quello di chi risponde che i migranti dovrebbero essere accolti tutti in quanto persone in fuga dalla fame o dalla guerra (25,4%) e chi risponde che bisognerebbe respingere tutti perché l’Italia non può accogliere più nessuno (24%). In mezzo la maggioranza (44,4%) che ritiene necessario accogliere solo i rifugiati politici. Tra chi esprime un forte sentimento anti-immigrati (22,8) si distinguono gli intervistati del nord ovest, gli ultra 50enni, le persone con scolarità inferiore e i ceti sociali medio bassi e bassi, operai, disoccupati, casalinghe, e chi si definisce “di destra”.
La ricerca sottolinea inoltre che nel nostro Paese il multiculturalismo non convince e molti intervistati esprimono piuttosto un bisogno di rassicurazione: per la maggioranza (54%) le culture di minoranza devono adattarsi alla cultura della maggioranza. La migrazione da Paesi islamici è vista come una minaccia per l’occidente (60,8%) e l’islam appare una religione troppo tradizionalista, incapace di adattarsi al presente (65,5%). Tuttavia il 44,7% pensa che i musulmani abbiano il diritto di costruire le loro moschee in Italia (opinione non condivisa dal 31,8%) e questo dato evidenza una discreta tolleranza verso i fedeli musulmani. Ma sono molti (60%) coloro che vorrebbero vedere una partecipazione dei musulmani nel contrasto al terrorismo jihadista. “È evidente – si legge nella ricerca – come da anni la sovrapposizione tra islam e terrorismo sia molto forte. Anche per la grande confusione dei termini, per la mancanza di conoscenza delle geografia politica, per il tipo di comunicazione televisiva”

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