Papa Francesco lancerà il 27 settembre a piazza San Pietro la campagna di Caritas internationalis “Share the journey” (“Condividiamo il viaggio”). La campagna durerà due anni ed è la risposta della Caritas all’appello del Papa, che chiede di promuovere “la cultura dell’incontro” sia nelle comunità di origine dei migranti, sia in quelle in cui transitano o in cui scelgono di restare. L’iniziativa è supportata da Act Alliance, una rete di 145 agenzie cristiane di tutto il mondo.  Il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas internationalis e arcivescovo di Manila, spiega che la campagna intende “mettere in contatto le persone con migranti veri. Guardarli negli occhi, ascoltare perché hanno dovuto lasciare le proprie case, come si è svolto il loro viaggio, aiuta a vedere le persone reali dietro a scarni numeri”: “Questo è un tempo di grande interconnessione, che chiama ciascuno di noi a trovare il modo per rendere il mondo più unito. Spero che la migrazione globale e la situazione dei rifugiati ci conducano ad una esame di coscienza riguardo al nostro sistema di valori”. Il segretario generale di Caritas internationalis Michel Roy pensa che i cambiamenti debbano avvenire a livello individuale e governativo. “Share the journey”, afferma Roy, “è una opportunità per rimpiazzare i pregiudizi con la tolleranza. La Caritas sfida l’aumento dell’indifferenza e il rifiuto, che sono una conseguenza della crescita dell’individualismo nelle società che considerano le persone solo come consumatori, deprivandoli della loro umanità profonda. Il mondo sarà un posto migliore quando i migranti saranno compresi, accolti ed integrati. Non forzati alla schiavitù moderna dai trafficanti, poco protetti da leggi deboli e dalla mancanza di volontà politica e compassione”. Una conferenza stampa di presentazione seguirà il lancio della campagna da parte di Papa Francesco. Interverranno, in Sala stampa vaticana, il cardinale Tagle; Bekele Moges, direttore di Caritas Etiopia; suor Norma Pimentel, direttore delle Caritas charities di Rio Grande Valley negli Usa; Oliviero Forti, di Caritas italiana.

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