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FOTO Tagliacozzo 2017: Con Francesco discepoli e custodi della terra!

Di Alessio Rubicini

Si è rinnovata, anche nell’estate di quest’anno che volge ormai al termine, la bella amicizia della nostra Comunità Parrocchiale “Madonna di Fatima” di Valtesino con il Gruppo A.C.R. della Parrocchia San Pio V e la Parrocchia San Giovanni Battista, entrambe di Grottammare, nell’organizzazione dell’ormai tradizionale Campo Scuola Estivo per i ragazzi dalla 3a Elementare alla 3a Media che, quest’anno, si è svolto a Tagliacozzo (AQ) nei giorni dal 6 al 13 Agosto.

È stata davvero una magnifica avventura che ha portato i ragazzi delle nostre Comunità ad interrogarsi sul senso profondo del nostro vivere la realtà che ci circonda, sia essa la natura ed il mondo che il Signore ci ha donato o la relazione con gli uomini e le donne che il Signore ci ha dato di incontrare nei nostri luoghi di vita.

Noi Educatori ma, soprattutto, le parole di Papa Francesco tratte dalla sua Enciclica “Laudato s씝 e la vita del grande San Francesco d’Assisi riportata all’interno delle “Fonti Francescane”, abbiamo accompagnato i nostri ragazzi ad interrogarsi ed a crescere, nella fatica e nel sacrificio, dovendo lasciare a casa le tante cose, spesso superflue, che feriscono il nostro bellissimo mondo.

In questo nostro cammino alla scoperta del Creato, della sua bellezza e della sua enorme fragilità  i ragazzi sono stati accompagnati anche dai mitici Puffi nei quali ci siamo imbattuti già  appena arrivati a Tagliacozzo.

La sera del nostro arrivo, infatti, abbiamo incontrato uno strano frate che stava leggendo la storia di una piccolissima Comunità  che, assorbita dalla propria quotidianità , aveva perso il senso della fraternità  e dello stare insieme. Ognuno dei membri di questa Comunità , intento nei propri desideri e pensieri non riusciva più a guardare e custodire l’altro. E proprio mentre stava dicendo ai ragazzi che l’incontro con loro gli ricordava proprio questa piccola Comunità , ecco arrivare uno di questi strani omini blu che abbiamo scoperto essere Puffo Tontolone e che sin da subito ha rivelato il perché del suo nome: correva in qua e in là , quasi senza meta, diceva di essere in ritardo e accidentalmente ha urtato il frate facendolo quasi cadere.

Abbiamo conosciuto, poi, il capo di questa Comunità , Grande Puffo, preoccupato per la situazione venutasi a creare nel villaggio con gli altri Puffi che avevano perso il senso dello stare insieme. Mentre stava cercando delle bacche per preparare una pozione che potesse aiutarlo a risolvere il problema, abbiamo sentito rumori e lamenti venire da un cespuglio. Pensavamo fosse una trappola di Gargamella, il Mago acerrimo nemico dei Puffi, ma poi abbiamo scoperto che si trattava di una Puffetta che, in lacrime, ha raccontato a Grande Puffo di essersi persa nel bosco scappando da casa di Gargamella.

Grande Puffo ha deciso, allora, di aiutare Puffetta portandola al suo Villaggio nella speranza che lei potesse essere l’opportunità giusta per risolvere il problema sia della Comunità che di Puffetta.

Nei giorni del Campo Scuola, Puffetta ha incontrato gli altri Puffi del Villaggio ed abbiamo visto come il suo arrivo ha creato all’inizio divisioni e litigi più che risolvere le difficoltà  del Villaggio come sperava Grande Puffo. Ma nonostante la freddezza iniziale poi Puffetta si è inserita bene nel Villaggio conoscendo tutti i suoi abitanti e le loro caratteristiche ed abilità .

Ma a creare malumori negli abitanti del Villaggio ci si metteva pure Tontolone che come si muoveva combinava danni e guai. Proprio a causa di ciò gli altri Puffi non lo sopportavano.

Un giorno Tontolone l’ha fatto proprio grossa mettendo a rischio la vita degli altri Puffi. Infatti mentre lui, Puffetta, Forzuto e Quattrocchi, erano nel bosco alla ricerca di bacche da portare al Villaggio, non faceva altro che far perdere tempo a tutti a causa della sua sbadataggine facendoli, poi, cadere in un agguato di Gargamella che aveva fiutato la loro presenza e che alla fine è riuscito a catturare Tontolone mentre gli altri Puffi sono riusciti a scappare.

Quattrocchi e Forzuto avrebbero voluto tornare subito al Villaggio abbandonando Tontolone al proprio destino visto che era capace solo di far danni, ma Puffetta ha insistito per cercare di salvarlo a tutti i costi… Il risultato? Alla fine i Puffi sono riusciti a liberare Tontolone ma ad essere catturata e stata la povera Puffetta.

Spaventati Quattrocchi, Forzuto e Tontolone sono corsi al Villaggio a chiedere aiuto a Grande Puffo ed agli altri Puffi per poter liberare Puffetta. Tutto il Villaggio, scosso dalla terribile notizia, ha organizzato una spedizione per correre ad aiutarla senza avere, però, la minima idea di come fare.

Arrivati da Gargamella, hanno trovato la povera Puffetta già  nel pentolone pronta per essere mangiata. Ma come potevano salvarla quegli omini blu bloccati dalla paura? Beh… E’ accaduto l’incredibile… All’improvviso Tontolone si lancia verso Puffetta e, con un abile stratagemma e grazie proprio a quella sbadataggine per la quale tutto il Villaggio lo evitava, inciampa per terra e rovescia il pentolone facendo uscire Puffetta e costringendo Gargamella alla fuga.

Un salvataggio davvero rocambolesco che, però, grazie all’impegno di tutti e al coraggio di Tontolone ha portato alla liberazione di Puffetta ed alla salvezza del Villaggio. La Comunità , grazie a questo avvenimento, si è ricostituita più solida di prima.

Queste avventure vissute nei giorni del Campo Scuola unite alle tappe della Catechesi, ai vari giochi, alle attività ed ai laboratori che noi Educatori abbiamo proposto ai ragazzi, li hanno aiutati a capire che ognuno di noi, pur con i propri limiti ed i propri difetti, è come fosse uno dei tanti piccoli pezzi che formano un foglio di carta riciclata e che i ragazzi stessi hanno realizzato nell’ultimo laboratorio del Campo: pur sporco, molto diverso dagli altri, usurato o strappato ogni pezzettino di carta è un elemento indispensabile di quel foglio che, anche senza uno solo di essi, non sarebbe completo. Allora è proprio partendo dai limiti e dai difetti di ognuno che, guardando al di là di essi, possiamo imparare a superarli per custodire gli altri e creare con loro e con la nostra Comunità legami forti.

Chissà  se, una volta tornati alle proprie case, i ragazzi saranno disposti a lasciare la comodità  della propria stanza, a ripensare al proprio stile di vita, a guardare il fratello con occhi diversi, ad andare oltre le difficoltà che ognuno incontra nel nostro cammino, a scegliere il dialogo per costruire un mondo migliore, a vivere la Preghiera e l’Eucaristia come motore pulsante del proprio agire?

Sono questi i desideri e le preghiere che ognuno di noi, Educatori e ragazzi, ha custodito nel proprio cuore al termine del Campo Scuola. Grazie a questa esperienza possa il Signore accogliere il desiderio di bene di ognuno di noi facendoci crescere, rendendoci custodi nel mondo e dei fratelli e facendo germogliare i tanti semi gettanti in questi giorni nel nostro cuore.