Di Luisa Del Balzi, foto Thomas Carlini

DIOCESI – Nei giorni 9 e 10 settembre si sono tenuti i primi due incontri di Formazione per docenti di Religione Cattolica, di ogni ordine e grado, della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto Marche, presso l’Istituto Magistrale Parificato S. Giovanni Battista di San Benedetto del Tronto.

Altri due incontri sono previsti per le giornate del 30 settembre e 1 ottobre. A questa prima fase del percorso di formazione per l’a.s. 2017-2018, introdotto dalla prof.ssa Giuseppina Mozzoni, è intervenuto in qualità di relatore il prof. Giovanni Ghidinelli, insegnante di religione cattolica della Diocesi di Brescia, formatore presso la Fondazione Lesic e ADASM – FISM Brescia, collaboratore in varie riviste (L’Ora di Religione, Scuola e Didattica) e siti specializzati dedicati alla didattica dell’IRC, con l’Istituto di Scienze Religiose di Brescia e con l’Ufficio per l’Educazione, con la Scuola e l’Università della Diocesi di Brescia, responsabile del Servizio IRC di Brescia.
Il prof. Ghidellini ha incentrato il suo intervento sul tema “I verbi dell’insegnante di religione cattolica” ed ha spiegato ai partecipanti, i verbi di riferimento, quali vie guida dell’azione educativa e formativa del docente di religione: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. In questa prima fase, ha posto l’accento sulle parole chiave uscire – annunciare: “un uscire dai pregiudizi e annunciare la gioia; un uscire per rendersi annunciatori…” nel mondo dei giovani e in particolare in ambito scolastico.

Il verbo uscire, continua Ghidellini, va inteso come “instaurare relazioni umane positive” che hanno come obiettivo la conoscenza e la comprensione delle esigenze degli alunni e del loro background familiare e culturale. Tale aspetto si lega al verbo dell’annuncio per il quale occorre aprirsi a nuove metodologie didattiche innovative. In tal senso l’insegnante di religione deve essere “colui che ha un cuore ampio…capace di accogliere l’altro” come persona, nel rispetto del suo vissuto relazionale. In questa capacità risiede l’azione mediatrice delle relazioni umane dell’insegnante di religione, un’azione però che non può essere separata dal dialogo con la famiglia, la progettualità degli interventi con i colleghi e dalla adozione di una linea educativa e formativa comune e collegiale. In tale ottica il verbo uscire ha come finalità l’“uscire da se stessi, dall’abitudine, dall’autoreferenzialità per scoprire l’altro e scoprirsi”, in linea con le Indicazioni Nazionali che chiama in causa la professionalità del docente nel redigere una programmazione in verticale non più finalizzata al solo sapere, ma all’acquisizione di competenze disciplinari e trasversali, al fine di promuovere la piena formazione della persona. In “questo uscire dalla routine”, spiega Ghidellini, il docente di religione si confronta con l’annuncio che si colloca nell’ottica culturale dell’esperienza religiosa, nel guidare alla conoscenza e comprensione delle proprie emozioni, nella testimonianza di fede con la propria vita, nella professionalità, nel guidare gli alunni a scoprire la meraviglia della vita partendo dal loro vissuto. Un “…annuncio in chiave metodologica…aperto alla didattica per competenze…” in quanto “…percorso strutturato sulla base delle esigenze della classe”, e che richiede abilità pedagogica poiché apre ad una didattica laboratoriale e cooperativa guidata e monitorata dal docente, ma con intervento attivo di ricerca e scoperta da parte dello studente. Al tema dell’annuncio ha fatto riferimento anche Sua Eccellenza Carlo Bresciani durante l’omelia della S. Messa celebrata per i docenti di religione. Il Vescovo, nel ringraziare i docenti per il loro operato, ha posto l’attenzione sul significato di essere “…portatori della Parola”, che non viene dal docente in quanto tale, ma “…che viene da Dio”.
Per tale motivo si è anche “annunciatori”, ma tale compito non esula “dall’amare la Parola”, un amore che accoglie e perdona, che va testimoniato con la propria vita. Dopo l’aspetto teorico e nello spirito di una didattica laboratoriale e cooperativa, i docenti si sono riuniti in gruppi distinti per ogni ordine e grado per elaborare unità di apprendimento sotto la guida e la supervisione del prof. Ghidellini. Infine, nell’ambito di tali attività formative, è stato presentato per gli Istituti Superiori di II grado, il progetto “Policoro”.

Un progetto della Diocesi, finalizzato a costruire ponti tra i giovani e il mondo del lavoro, e a conoscere le opportunità di accesso al mondo del lavoro. Responsabile del progetto è il dott. Marco Sprecacè.

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