GROTTAMMARE – Si apre il sipario della quinta edizione di Juttenìzie 2017. Per tre domeniche consecutive animerà i suggestivi vicoli e strade del vecchio incasato della Città che diede i natali a Papa Sisto V e allo scultore Pericle Fazzini. Un luogo unico e incantevole, non è un caso che il borgo di Grottammare rientri tra i cento più belli d’Italia.

Infatti, l’obiettivo principale della manifestazione è quello di promuovere e valorizzare il territorio. Juttenìzie, Ghiottonerie nel Borgo è l’evento che, grazie ad eccellenti proposte culinarie, valorizza enogastronomia, territorio e cultura. Una cena-evento itinerante capace di conquistare il suo pubblico tra ghiottonerie e sfiziosità culinarie tipiche del territorio. I ristoranti del Vecchio Incasato aprono al pubblico nella suggestiva cornice del centro storico, ciascuno con le proprie specialità. Tour guidati per visitare gratuitamente Musei civici e Chiese, performances musicali e artistiche, che faranno da cornice alla kermesse in un connubio di cultura, profumo e musica, per una grande festa gourmande.

La quinta attesissima edizione è stata inaugurata domenica 27 agosto con un notevole successo, si proseguirà il 3 settembre e domenica 10. Confermato il programma dello scorso anno. Dalle 18 alle 24, sarà possibile degustare piatti e vini proposti dai sei ristoranti in un percorso enogastronomico partendo dalla Salsamenteria San Giovanni per concludersi al Punto 7 dell’associazione “Paese Alto”.

Anche quest’anno, da semplici partecipanti, abbiamo deciso di prender parte alla manifestazione enogastronomica, esprimendo il nostro parere sulle pietanze.
Con l’ausilio di un nutrito gruppo di  giurati d’eccezione, lettori dell’Ancoraonline.it (Floriana, dott.ssa in Architettura; Veronica, dott.ssa in Matematica; Rita e Luigi, studenti di Medicina; Anna Laura, Ingegnere Chimico; Valentina, dott.ssa in Lingue Straniere; Giuseppe, Agronomo.) abbiamo iniziato la degustazione.

Prima tappa, la Mistica San Giovanni. Si parte dalla Salsamenteria, un posto magnifico, particolare e accogliente. Entriamo, riempiamo il calice di un gustoso rosato della “scuderia” dei vini Montesanto e iniziamo a degustare. Si tratta di una misticanza di legumi guarnita con gustosi pomodorini e crostini croccanti, una bontà. Provare per credere. Voto: 7,5

Seconda tappa, 3 stagioni per 3 formaggi. “Si può dare di più, perché è dentro di noi, si può osare di più, senza essere eroi…” cantavano nell’87 i mitici Tozzi-Ruggeri-Morandi. Il tris di formaggi rigorosamente di mucca (di cui uno stagionato 8 mesi, un semi-stagionato di due mesi e un fresco di latte vaccino), accompagnati con miele di castagno meritava, ci mancherebbe. Il bianco delle Tenute Muròla azzeccato, e su questo non ci piove. Però, questa sorta di finger food, non ha convinto i giovani giurati, si poteva osare di più. Voto: 6- 

Terza tappa, la galantina dell’Osteria con giardiniera in agrodolce e salsa verde. E’ il piatto dell’Osteria, il luogo più affollato. In piazza dell’Arancio c’è musica, si canta, si balla, ma soprattutto, si mangia. La galantina si presenta bene, è in buona compagnia. Giardiniera in agrodolce e una salsa verde superlativa. La scarpetta col pane ci stava tutta. Il piatto graditissimo si sposa bene con il Pecorino di “Tenuta la Riserva”. Il classico intramontabile della nostra tradizione. Voto: 7

Quarta tappa, farro con mousse di melanzane speziata. Tanta gente e bella musica anche a M481. Tra le opere d’arte dei nostri eclettici artisti locali, ci siamo goduti lo spettacolo dal sagrato della chiesa di Santa Lucia. Un piatto saporito, che ha saputo coinvolgere ed entusiasmare i palati dei giurati. La mousse di melanzane ha conquistato tutti, persino chi non ama le melanzane. Buon connubio con il farro. Apprezzato da molti l’abbinamento con il rosato di “Podere Santa Lucia”. Voto: 7+

Quinta tappa, cannelloncini di ricotta e verdure di campo. Luogo elegante, candelabri e luci soffuse redevano l’ambiente seducente. Se avessi dovuto esprimere un giudizio sul miglior piatto di questa edizione 2017 , non avrei avuto dubbi, Borgo Antico. Il cannelloncino al sugo, fatto di crepes e ripieno di ricotta ed erbe trovate, mi ha fatto capitolare. Dello stesso avviso i giurati,  che hanno anche apprezzato l’accostamento con la Lacrima di Morro d’Alba targata “Santa Barbara”. Borgo antico non si smentisce mai. Voto: 8/9

Sesta tappa, coppa di maiale cotto a legna, funghi, timo e tortino di patate. L’arrivo al ristorante “Papa Sisto” è sempre impegnativo, soprattutto se decidi percorrere l’ingresso con la scalinata, una vera e propria scalata. Giunti “in cima” si è ripagati ampiamente da un panorama che lascia senza fiato, ma in questo caso il merito non è delle scale. Il piatto è ottimo, tutti i giurati non hanno dubbi. L’arrosto, cosparso di funghi pioppini e accompagnato da un tortino di patate, è superlativo. Condito bene, equilibrio di sapori, il piatto è approvato. Il Rosso Piceno dell’Impresa Agricola “Maroni” è una piacevole conferma. Voto: 9+

Settima tappa, dolci della tradizione. Onorato di essere accolto da Bik, vicepresidente di “Associazione Paese Alto” e dal suo splendido staff. Ci presentano il piatto finale: i zippi di mamma Peppa, prodotti artigianalmente con vino e semi di anice. Biscotti e vino cotto, un’innovazione nella tradizione. Li abbiamo gustati seduti su una panchina, mentre ammiravamo lo spettacolo della luna che rifletteva nel vasto mar. Non mancava proprio nulla. Voto: 7,5

Juttenìzie 2017 non delude le aspettative, una serata all’insegna del buon cibo e della bellezza offerta dai luoghi del suggestivo borgo che si unisce all’accoglienza e alla cortesia degli organizzatori. Visibilmente compiaciuta, Martina Sciarroni che si dice molto soddisfatta della prima serata appena conclusa, auspicando che -riferendosi all’evento gourmande-  diventi nel futuro l’evento della città di Grottammare dove tutti i grottammaresi possano riconoscersi e possano viverlo con piacere”.

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