“Come Chiesa, nei prossimi anni, abbiamo di fronte una grande scommessa educativa”. Lo ha affermato questa mattina il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, intervenendo al Meeting di Rimini. “Siamo alla vigilia di un nuovo Sinodo dedicato, per volontà del Papa, al tema: ‘I giovani, la fede, il discernimento’”, ha ricordato Parolin, rilevando come “il titolo del vostro Meeting richiama anche alla trasmissione della fede tra generazioni. Alla conquista che la nuova generazione deve fare del tema della fede nel mondo contemporaneo”. Il cardinale ha osservato che “noi per primi dobbiamo farci educare da Dio. Dobbiamo lasciare aperta allo Spirito la porta del nostro cuore”. Inoltre, ha ammonito, “dobbiamo interrogarci su quale eredità di stili, di azioni, di pensieri, di testimonianze stiamo lasciando alla nuove generazioni”. E, “dopo aver cercato di creare comunità più accoglienti, più fedeli e più autentiche, dobbiamo correre il rischio della libertà”. “Dobbiamo avere il coraggio della libertà dei Figli. Sapendo che Dio risuona sempre e continuamente nelle coscienze. E i nostri giovani lo troveranno”. “Lo vedranno – ha concluso – negli occhi di coloro che ameranno, lo ascolteranno nel silenzio che turba di fronte alla malattia, lo sentiranno nella fame e nella sete di giustizia, lo udranno come un ‘no’ inderogabile di fronte allo scandalo della violenza e dell’odio, lo conosceranno come un fuoco che arde senza spegnersi”.

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