“Papa Francesco ha aperto un clima di maggiore libertà nella Chiesa​, si sono sopite alcune paure, diverse inibizioni, quello stesso clima che aveva chiesto e auspicato Paolo VI”. Ne è convinto Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, intervenuto ieri pomeriggio al 75° corso di studi cristiani promosso dalla Pro Civitate Christiana ad Assisi, sul tema: “Diamo futuro alla svolta profetica di Francesco”. Sulle critiche a Papa Bergoglio, Bianchi ha ammesso: “Esistono alcuni gruppi nella Chiesa che non si limitano a una critica rispettosa, ma tengono un atteggiamento di contrapposizione e di contestazione non al Papa ma alla persona di Bergoglio, che distrugge la comunione e la Chiesa stessa. Questa delegittimazione non ha precedenti nella storia della Chiesa degli ultimi secoli”. “Papa Francesco ha uno stile capace di mutare la simbologia del papato – ha osservato Bianchi – e vuole avviare il processo di riforma come lui stesso ha ammesso. Lui è capace di umiliarsi per l’unità della Chiesa e andrà dove gli altri gli chiedono”. Secondo l’ex priore di Bose, “va evidenziato lo sforzo di Papa Francesco di portare a compimento il Concilio Vaticano II e la volontà di instaurare una cultura del dialogo, un esercizio dell’ascolto e aprire ad una conversazione che porta al confronto e che non cerca di umiliare e delegittimare l’avversario. Papa Francesco manfesta un’urgenza mai sentita: includere uomini e donne e non escludere nessuno dai percorsi della Chiesa”. Per il fondatore di Bose, “quello che ci chiede Papa Francesco è un cammino di conversione. Ma noi siamo capace di operare questa conversione?”. Infine, Enzo Bianchi ha osato una previsione: “Se Papa Francesco persegue le vie del Vangelo, troverà il rifiuto delle forze anticristiane pronte a contrastarlo”.

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