Compiti da fare a casa: ricordare quale è stata la data del proprio battesimo. È quanto ha proposto ieri ai pellegrini e ai fedeli, presenti nell’Aula Paolo VI, Papa Francesco, nell’udienza generale del mercoledì, la prima dopo l’interruzione di luglio.
Il Papa ha parlato del “battesimo: porta della speranza”, partendo dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Galati (3, 26-28). E ha detto: “L’esortazione più bella che possiamo rivolgerci a vicenda è quella di ricordarci sempre del nostro Battesimo”. A questo punto, andando a braccio, ha rivolto alle persone presenti in aula una domanda: “Vorrei domandarvi. Quanti di voi si ricordano la data del proprio battesimo? Pensate. Qualcuno forse si vergogna… io non la ricordo. Bene, oggi compiti da fare a casa. Va dalla tua mamma, dal tuo papà, dalla tua zia, zio, nonno e domandagli: ‘Qual è la data del mio battesimo? E non dimenticarla più! Lo farete? Oggi imparare o ricordare la data del battesimo. È la data della rinascita, è la data della luce, è la data nella quale siamo stati contaminati dalla luce di Cristo”. “Noi siamo nati due volte”, ha spiegato il Papa. “La prima alla vita naturale, la seconda, grazie all’incontro con Cristo, nel fonte battesimale. Lì siamo morti alla morte, per vivere da figli di Dio in questo mondo”. “Se saremo fedeli al nostro Battesimo, diffonderemo la luce della speranza di Dio e potremo trasmettere alle generazioni future ragioni di vita”, ha concluso Francesco.

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